Cronache

"E se vincessimo gli Europei grazie a un gol frocio?"

Per lo scrittore e autore televisivo Nino Spirlì, Cassano non ha sbagliato a usare la parola "frocio": "Non importa il termine, ma il tono. E in lui non c'era cattiveria"

"E se vincessimo gli Europei grazie a un gol frocio?"

"Froci nella Nazionale? Spero di no..." Apriti cielo. Cassano non poteva scegliere frase (o meglio termine) peggiore perché anziché di calcio giocato, si parlasse dei calciatori come personaggi. Le associazioni per i diritti degli omosessuali sono immediatamente salite sulle barricate, bollando come omofobo l'attaccante di Bari. Ne abbiamo parlato con Nino Spirlì, dichiaratamente omosessuale, autore di molti format televisivi e del libro “Diario di una vecchia checca”, in uscita a settembre per Minerva.

Nino, cosa ne pensi di tutto questo polverone?
Se andiamo a fare la punta ai chiodi non se ne esce più. È stato imprudente parlare della vita privata delle persone, nel senso che io preferisco sempre aspettare che qualcuno lo dica prima di dirlo io. Però se ci sono o non ci sono non ha importanza. Così come non ha importanza il termine. Froci, gay, checche... non cambia la natura della cosa. Non offende la parola, ma il tono. Cassano non ha usato un tono sbagliato.

Quindi non è omofobo?
Ha detto quello che chiunque di noi avrebbe detto, magari è stato un po' naif, ma non ci trovo cattiveria. Mi è pure simpatico... Crocifiggerlo per il termine frocio nel 2012 mi sembra veramente fuori dalla grazia di Dio. Non ha senso. Mi dà molto più fastidio il termine gay: è come dire non vedente a un cieco. Preferisco essere chiamato cieco piuttosto che venga sottolineata una mia carenza. Utilizziamo i termini che esistono: se uno si vuole offendere, lo fa anche con gay o con omosessuale. Sono forme che vengono anche dai dialetti. Io vengo dalla Calabria dove si dice ricchione. Mi piace tanto il termine ricchione, è talmente caruccio... Ma non è inteso in maniera offensiva, il termine è quello. Il termine lo uso anche io nel mio libro, quando parlo degli eterofroci. Sono i miei fidanzati che poi si sono sposati perché o gli ho fatto tanto male per cui hanno preferito le donne o ne hanno avuto abbastanza dell'amore omosessuale

Tante parole, un solo significato. Qual è la differenza?
Ho intitolato il libro “Diario di una vecchia checca” perché invecchiando il frocio diventa checca. Sono invecchiato, vado in giro con le camice hawayane, gli anelli sono diventati più grandi, le catene al collo hanno qualche pietra colorata, mentre prima era un semplice girocollo...

Nessuno scandalo quindi?
Anche se ci fossero degli omosessuali in Nazionale, la cosa più triste è che non l'abbiano detto. Che abbiano aspettato un teatrino simile per parlarne. Non è quello che ci deve interessare. Quella di Cassano era una battuta. È stata un po' troppo gonfiata. Con tutti i problemi che abbiamo tra crisi, disoccupazione, euro, persino i Maya, ci andiamo a preoccupare se ci sono 3 froci nella nazionale? Pensa se vincessimo agli Europei con un gol frocio? Spero che magari lo dicano.

Cecchi Paone ha sbagliato?
Cecchi Paone da anni sbandiera in maniera esasperata le persone con cui si accompagna. Forse c'è una forma di razzismo più in lui che in Cassano. C'è quasi una voglia di rivalsa, nel senso siamo tutti froci e non lo vogliamo dire. Non è così: esistono gli eterosessuali, esistono i bisessuali, esistono gli omosessuali, ma soprattutto esistono le persone che si vogliono vivere le proprie cose con una maggiore o minore discrezione. Anche nel mio libro ho usato degli pseudonimi perché voglio raccontare la mia vita, non quella degli altri.

Nella società italiana c'è ancora troppo machismo?
Credo che la società italiana sia un po' spaventata ancora dal moralismo, forse dovuto all'educazione, all'educazione religiosa. Però davvero lo fanno in tanti. I giovani non credo abbiano questa preoccupazione. La mia generazione aveva più difficoltà ad accettare, mentre i ventenni di oggi sono più sereni anche perché sono in molti quelli che si sperimentano almeno una volta.

Credi che arriveremo al punto che il fatto che una persona sia omosessuale non faccia scandalo?
Io me la sono sempre vissuta in maniera serena e la mia vita non ha mai fatto scandalo. Credo che lo scandalo sia frutto o la risposta ad un tuo comportamento: se la vivi come una provocazione la risposta può essere uno scandalo agli occhi degli altri. Io mi auguro che le nuove generazioni siano più alleggerite e più serene. Però è importante cominciare a evitare la categorizzazione. Vorrei che pensassimo meno a dove mettere un tassellino e iniziassimo a preoccuparci di cose ben più serie della vita privata di tutti noi. Che poi io mi definisco un omosentimentale, nel senso che i sentimenti forti, l'amore, l'intimità li condivido con le persone del mio sesso, ma l'amicizia non ha mutanda, non ha categoria. Poi a me non piacciono i sindacalismi di nessun tipo. Credo che anche l'esasperazione da parte dei gruppi diventa razzismo al contrario, autorazzismo. Se siamo sempre sulle difensive è un autogol che facciamo. Se iniziamo a categorizzarci in tutto..

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