Cronache

Ecco tutti i flop del Comune: così la neve ha affondato Roma

Dalla mancata prevenzione al piano neve flop, dall'acquisto last minute degli spazzaneve da Cuneo ai problemi sul sale

Ecco tutti i flop del Comune: così la neve ha affondato Roma

È bastata una decina di centimetri di neve per mandare in tilt una città. Benvenuti a Roma. E non si dica che si è trattato di un evento eccezionale e imprevedibile. Perché c'è una serie di errori e di falle che hanno contribuito ad alimentare il caso della Capitale.

Innanzitutto il piano neve non ha funzionato e quello della protezione civile è fermo al 2008. Come ricostruisce il Messaggero, "Roma non ha un capo della Protezione civile comunale a tempo pieno, la responsabilità è affidata ad interim a Diego Porta, comandante della Polizia municipale di Roma che nella sua vita normale deve gestire 6.000 vigili urbani. Lui stesso con alcune lettere ha più volte segnalato di che non può anche occuparsi di protezione civile, che non rientra tra le sue competenze specifiche".

Anche per questo motivo il vicesindaco di Roma è stato obbligato a chiedere soccorso alla Protezione civile nazionale e all'esercito.

Come se non bastasse, a dimostrazione della mancata preparazione alla neve, soltanto venerdì sera a Roma si sono accorti che mancavano spazzaneve e spargisale. A quel punto, il Comune chiede ad Ama di trovare un'azienda last minute per il rifornimento. Risultato: 30 spazzaneve in provincia di Cuneo, costo 900 mila euro più Iva per cinque giorni. Peccato che i mezzi giunti da Cuneo fossero adatti per la neve ad alta quota ma inadeguati per i dieci centimetri romani. E dei 30 nella notte di domenica ne sono arrivati solo cinque. Altri 15 successivamente, quando ormai era tardi. Persino l'acquisto del sale si è rivelato un problema: le 2.000 tonnellate a disposizione non erano abbastanza.

E in tutto questo la Raggi era in Messico.

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