Cronache

Ecco la verità sul giallo dei gettoni d'oro Rai

Ferruccio Invernizzi, presidente della Pronto Gold SpA (Banco Metalli Preziosi): "C’è una percentuale d’oro più bassa nel gettone"

Ecco la verità sul giallo dei gettoni d'oro Rai

Il “giallo dei gettoni d’oro” scuote i palazzi della Rai e fa discutere. Maria Cristina Sparanide, impiegata di 45 anni, concorrente vincitrice di un programma della televisione pubblica, Red Or Black, accusa: “Ho vinto 100mila euro in gettoni d’oro, le tasse me ne hanno lasciati 80mila, ma poi ho riscosso 60mila euro”. Una perdita secca di altri 20mila euro. Perché? Perché, tra l’altro, i gettoni d’oro non sono di metallo purissimo. Questo hanno detto alcuni esperti alla signora Sparanide. La competenza e l’esperienza di Ferruccio Invernizzi (che non è tra gli esperti interpellati dalla concorrente), presidente della Pronto Gold SpA (Banco Metalli Preziosi) che opera da anni nel settore anche con estimi professionali e certificati di metalli preziosi, gli fanno aguzzare la vista.

La concorrente denuncia una diminuzione sul singolo gettone d’oro da 999,9 a 995. Cosa significa?

“Vuol dire che da oro puro, cioè 999,9 per mille, si passa a 995 per mille, cioè un valore che indica un oro non puro. Quindi c’è una percentuale d’oro più bassa nel gettone, il 5 per mille in meno”.

In soldoni cosa comporta una diminuzione di questo genere?

“La concorrente ha parlato di quattro gettoni del valore di 20mila euro ciascuno che avrebbero dovuto fruttarle 80mila euro. Sono stati invece convertiti in 60mila euro. Una diminuzione di 5 grammi per ogni chilo d’oro su circa 2 chili e 300 grammi complessivi di peso dei gettoni fanno circa 11 grammi. Alle quotazioni attuali dell’oro, cioè 35 euro al grammo, la concorrente ha perso poco più di 385 euro”.

Quali voci pesano sulla conversione dei gettoni d’oro in denaro contante?

“Anzitutto un’ulteriore percentuale stabilita a forfait per il calo di fusione. Cioè quando si fonde l’oro se ne perde una piccolissima parte. Un calo normale è tra il 2 e il 5 per mille, in questo caso circa 300 euro in tutto. Poi la lavorazione, detta lingottatura, cioè la trasformazione dell’oro in gettone; normalmente per un gettone di questo tipo circa 100 euro. Quindi 700 euro complessivi di costi industriali. Pare invece che i costi applicati alla concorrente fossero più alti. E non dimentichiamoci dell’IVA”.

Perché la concorrente non avrebbe dovuto pagare l’IVA?

"Si tratta di oro in lingotti a forma di gettoni. Quindi si tratterebbe di oro da investimento, che per legge non è soggetto ad IVA come invece i monili da gioielleria. In questo caso parliamo di circa 17mila euro”.

Cosa deve fare chi vince dei gettoni d’oro a un quiz televisivo?

“Anzitutto controllare le voci di spesa: calo di fusione, la lingottatura e la purezza del metallo. I valori sono standard, basta verificarli con un consulente esperto. E poi, se questi gettoni sono catalogabili come oro da investimento, l’IVA non è dovuta.

Sarebbe necessario in tal senso un pronunciamento chiaro e definitivo del Ministero dell’Economia e delle Finanze”. Non è tutto oro quel che luccica! Mai detto fu più calzante…

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