Cronache

Elicottero precipitato, Gajer: "In montagna saper rinunciare"

Gajer, presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino in Alto Adige commenta il disastro dell'elicottero: "Facile parlare di montagna killer, la realtà è un'altra"

Elicottero precipitato, Gajer: "In montagna saper rinunciare"

"È troppo facile parlare di montagna killer, perchè difronte a condizioni meteo avverse e di neve instabile bisogna sapere rinunciare e ritornare indietro. Quanto accaduto oggi a Campo Felice è stato un intervento a seguito di un infortunio sulle piste da sci". Lo dice parlando con l’AGI, Giorgio Gajer, presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) in Alto Adige a seguito della tragedia dell’elicottero del 118 precipitato oggi nella zona di Campo Felice dove hanno perso la vita sei persone. In provincia di Bolzano è molto frequente l’uso dell’elicottero per soccorsi in montagna sia nei mesi invernali che estivi. Quotidianamente in volo sono i velivoli sia del 118 provinciale che dell’Aiut Alpin Dolomites che recentemente ha ottenuto l’abilitazione anche per voli notturni. Gli elicotteri in questo periodo intervengono principalmente per infortuni più o meno gravi sulle piste da sci.

Rispetto agli ultimi anni quasi nulli sono i soccorsi per persone rimaste travolte da valanghe perchè in Alto Adige la neve, anche a quote più elevate, è pressochè assente. "Le valutazioni di volo spettano sempre al pilota, è lui che decide rotta e modalità operative. La nebbia è senza dubbio un grande ostacolo. È accaduto che gli elicotteri sono rimasti al campo base causa nebbia e atteso una schiarita. Il meteo in montagna può mutare in pochi minuti ma bisogna essere sempre rispettosi verso la montagna - ha aggiunto Gajer -. Certo, parliamo di angeli della montagna ma molto spesso sono padri di famiglia che quando scatta l’allarme sono subito operativi e magari intervengono per uno sprovveduto. Noi consigliamo sempre di intraprendere escursioni in montagna sempre con altre persone, magari con una guida alpina , avere un itinerario prefissato, comunicarlo, avere al seguito pale e l’apparecchiatura Arva accesa.

Insomma, avere tutto il necessario nel proprio zaino".

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