Cronache

Emergenza rifiuti in Puglia. Aziende di gestione al collasso

La cattiva amministrazione ha portato al fallimento del settore in tutta la regione. Servono bad company e un’agenzia unica che gestisca le gare d’appalto

Emergenza rifiuti in Puglia. Aziende di gestione al collasso

Un cassonetto pieno di rifiuti. È questa l'immagine che sintetizza in Puglia la nuova emergenza dettata dalla cattiva amministrazione delle aziende di gestione. Tutto è partito dal fallimento della Lombardi Ecologia, l’azienda di Triggiano, in provincia di Bari, che gestisce la raccolta dei rifiuti in circa trenta comuni pugliesi. Ma è così un po’ in ogni comune ed il rischio di una nuova Campania con i cassonetti straboccanti è dietro l’angolo.
Nella provincia di Foggia in particolare, la situazione è molto critica. La discarica vicino Cerignola è stata sequestrata e la Sia (l’azienda appaltante) ha un problema grave di liquidità, anche per via dei crediti nei confronti delle amministrazioni (4 milioni solo Cerignola). Il 9 maggio la Lombardi Ecologia dichiarerà fallimento e i Comuni saranno costretti a rescindere gli appalti. E sul caso ci ha già messo le mani l’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) che ha già mandato le carte alle procure. Servirebbe un curatore fallimentare coraggioso con milioni di euro a disposizione, ma dove trovarlo?
A Taranto, l’Amiu conta circa 30 milioni di debiti (ogni mese incassa 2,9 milioni per spenderne 750mila euro mensili di debiti) con una conseguente diminuzione della Tar (tassa sui rifiuti), per giunta, da parte del Comune. A Trani, l’Amiu ha chiuso il bilancio 2014 con 4 milioni di debiti e andrebbe ricapitalizzata, ma il Comune non ha i soldi. E paradosso ancora più grande è che è stata ipotizzata la costituzione di una bad company, al caso si è interessata anche la Corte dei conti, ma l’azienda, come se nulla fosse, continua ad assumere.
La gravità, sta nel fatto che si profili un fallimento trasversale, in tutta la Puglia, della raccolta dei rifiuti. Gran parte delle responsabilità è nelle amministrazioni comunali che hanno mal gestito l’emergenza. Servirebbero dei bandi di gara organizzati da un sistema centralizzato super partes.

L’idea è infatti quella di creare un’agenzia regionale unica, ma ancora nulla si muove e la situazione peggiora, i rifiuti continuano ad accumularsi con rischi gravi per la salute pubblica.

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