Cronache

Eutanasia, l'ultima lettera di Davide: "Legge per il diritto di morire anche in Italia"

Prima del suicidio assistito in Svizzera, Davide Trentini, malato di sclerosi, ha scritto una lettera d'addio in cui chiede che venga approvata la legge che riconosce il diritto di morire anche in Italia

Eutanasia, l'ultima lettera di Davide: "Legge per il diritto di morire anche in Italia"

Davide Trentini, il 53enne toscano malato di sclerosi multipla che è morto in Svizzera ieri, ha lasciato una lettera d'addio auspicando che la legge sul fine vita venga approvata al più presto.

"Spero tanto che l'Italia diventi un paese più civile, facendo finalmente una legge che permetta di porre fine a sofferenze enormi, senza fine, senza rimedio, a casa propria, vicino ai propri cari, senza dover andare all'estero, con tutte le difficoltà del caso, senza spese eccessive". Queste è l'ultimo messaggio che Davide ha deciso di lasciare prima di congedarsi dal mondo.

Malato di sclerosi multiple dal 1993 aveva chiesto l'aiuto dell'associazione Luca Coscioni per raggiungere la Svizzera, dove è possibile ottenere l'eutanasia. Ad accompagnarlo è stata Mina Welby, la vedova di Piergiorgio Welby a sua volta malato di sclerosi e che tanto aveva lottato per poter "morire con dignità" in Italia.

"Partirò per la mia sognata vacanza", ha scritto Trentini. Ieri mattina alle 9 è morto nella clinica in Svizzera. Mina Welby ha annunciato che al suo ritorno in Italia si autodenuncerà. La scelta di ricorrere al suicidio assistito è stata sostenuta e appoggiata anche da Marco Cappato, esponente dei radicali, che dal suo profilo Facebook ha annunciato la morte di Davide. Le sue ultime parole sono state "Basta dolore", ha fatto sapere Cappato.

Il tesoriere dell'Associazione Coscioni si chiede anche "quanto dovrà durare ancora questo triste pellegrinaggio in Svizzera? Per quanto ancora lo Stato Italiano continuerà a girare la testa dall'altra parte, a far finta di nulla, a rifiutarsi di legiferare sulla questione di primaria importanza del fine vita, continuando ad essere lo zerbino del Vaticano? Di una Chiesa che, con tutti gli sfarzi, commemora in questi giorni la morte di un uomo sulla croce avvenuta più di 2000 anni fa e senza pietà, senza misericordia, senza rispetto della dignità umana, costringe migliaia di altri uomini ad agonie atroci, indecorose, dolorosissime e inutili?".

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