Cronache

Evasi di Rebibbia, Alfano: "Li prenderemo"

Ancora liberi i tre detenuti albanesi evasi mercoledì notte dal carcere di Rebibbia. Forse avevano dei complici all'interno

Evasi di Rebibbia, Alfano: "Li prenderemo"

Sono ancora a piede libero i tre albanesi che mercoledì notte sono scappati dal carcere di Rebibbia calandosi dalle finisce con le lenzuola annodate alle sbarre delle loro celle. Un film già visto altre volte durante quest’ultimo anno e pertanto il pubblico ministero Nadia Palstina ora intende indagare anche sull’operato degli agenti della polizia penitenziaria per appurare se i detenuti avessero dei complici all’interno del carcere.

I tre malviventi sono fuggiti dal braccio G9 dopo aver creato, con bottiglie e cartoni, delle finte sagome umane che tenevano nascoste sotto le loro brande. Uno di loro, Basho Tesi di 35 anni, stava scontando l'ergastolo per un duplice omicidio, mentre Ilir Pere e Mikel Hasanbelli, erano finiti in carcere per traffico di droga e sfruttamento della prostituzione. Gli inquirenti stanno cercando di capire come questi tre delinquenti abbiano potuto segare le sbarre della finestra della camera, fuggire usando delle lenzuola e scavalcare la recinzione esterna senza che nessuno si accorgesse di nulla. Resta un mistero anche come sia stato possibile, per loro, nascondere un vero e proprio arsenale da evasione nelle loro stanze. Le ipotesi, come spiega Il Messaggero, sono due: o il sistema di sicurezza del carcere ha delle grosse falle oppure i tre albanesi sono stati opportunamente aiutati. Anche lo scorso 15 febbraio, infatti, due romeni sono stati protagonisti di una fuga simile ma dopo tre giorni erano stati arrestati nuovamente, mentre nel 2014 era stata la volta di due detenuti romani.

Sul tema è intervenuto anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano che assicura: “La serie storica recente ci dice che le evasioni degli ultimi anni si sono tutte concluse malamente per gli evasi e sono convinto che, anche in questo caso, finirà così". Il ministro, infine, esclude che vi siano stati dei complici: "Dentro le carceri lavora la polizia penitenziaria e il ministro Orlando sta gestendo la situazione molto bene”, ha detto. Insomma, per Alfano, non c’è nulla di cui preoccuparsi per le evasioni.

“È un qualcosa che si verifica in ogni parte del mondo: da un punto di vista statistico – conclude il ministro - non si tratta di fenomeni rilevanti e, comunque, si tratta di fenomeni che si sono sempre conclusi in Italia con la cattura degli evasi".

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