Cronache

Il fallimento di Macron sull'immigrazione: Parigi è la nuova Calais

Emergenza immgrazione nella capitale francese dove a pochi km dal centro si sono accampati migliaia di migranti

Il fallimento di Macron sull'immigrazione: Parigi è la nuova Calais

A Nord di Parigi, ogni giorno, spunta una nuova tenda. In un solo mese sono ben 1400 i migranti che si sono stabiliti a Porte de la Villette, a pochi chilometri dal centro della capitale francese. Come riporta BfmTv, molti di loro arrivano dall'Italia, altri sono stati espulsi da Calais.

Alcuni migranti si sono lamentati parlando con France2: "È molto difficile dormire qui, mangiare, fare la doccia, tutto è molto complicato", ha affermato uno di loro. Un altro invece si è surriscaldato e ha chiesto che le cose cambino in fretta: "È vergognoso essere abbandonati in delle condizioni simili. Parigi dovrebbe vergognarsi". Per gli abitanti della zona, però, l'emergenza è un'altra: "Nel 2018 i migranti si stabiliscono sotto i notri ponti. È davvero brutto", racconta un passante mentre cammina in mezzo alle tende.

Poco più avanti, sul canale, un altro accampamento cresce di giorno in giorno. Da questa parte del quartiere i migranti vengono tutti dall'Afghanistan. Una quindicina di giorni fa è stata chiusa uno dei più grandi centri di accoglienza della regione a Porte de la Chapelle. Le associazioni denunciano la mancanza di strutture e il governo non sembra in grado di gestire una nuova emergenza immigrazione. Questa volta, però, non siamo a Calais. Ma a Parigi, che rischia ora di diventare un grande campo profughi.

Proprio in queste ore i parlamentari francesi sono pronti a votare sulla controversa legge sull'immigrazione che ha esposto divisioni senza precedenti nel giovane partito centrista del presidente Emmanuel Macron. L'assemblea nazionale della camera bassa avrebbe dovuto votare il disegno di legge venerdì, ma il dibattito si è protratto nel weekend a causa di oltre 1.000 emendamenti proposti dai parlamentari.

Il governo difende il disegno di legge in modo equilibrato, ma ha attirato critiche sia da parte dei cittadini di destra, che dicono che è troppo morbido, sia da quelli di sinistra, che lo definiscono troppo repressivo.

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