Cronache

Una fattura inguaia Conte

Diceva di aver lavorato gratis col suo esaminatore, ma "le Iene" lo sbugiardano

Una fattura inguaia Conte

Sarebbe bello che il premier Conte smentisse categoricamente, non alle Iene (nel senso dei bravi giornalisti del famoso programma televisivo) ma in Parlamento, di aver mai avuto rapporti di lavoro con il professor Alpa, suo esaminatore al concorso per diventare professore universitario. Perché un conto è mentire a dei cronisti (cosa di suo già non bella), altra sarebbe mentire agli italiani nella sede che li rappresenta tutti. Lo diciamo perché la nuova documentazione del caso in questione esibita dalle Iene aumenta i dubbi sulla regolarità di quell'esame (non si può farsi giudicare da un socio in affari) e quindi sulla possibilità di avere a che fare con un premier bugiardo.

Di suo, mi sembra che Giuseppe Conte non abbia intenzione di fare questo passo. Né mi sembra che i suoi azionisti (Pd, Cinque Stelle e Leu) - sempre pronti a fare i moralisti intransigenti con il mondo intero - siano intenzionati a chiederglielo. Neppure il giornale più giustizialista, il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, appare interessato alla pratica del suo pupillo Giuseppi e preferisce sbattere in prima pagina la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, colpevole di aver fatto un selfie con un presunto molestatore (sai che scandalo...). Sul perché di tanto cordone sanitario attorno alla vicenda ho qualche idea. Se si scoprisse che Conte ha mentito cadrebbe il governo, e questo ovviamente a lorsignori non piace.

Meglio soprassedere e sperare che finisca tutto nel dimenticatoio. Nell'attesa sono graditi scambi di piaceri. Tipo sollevare il Pd dalla scocciatura di dover pagare 81 milioni di debiti del quotidiano L'Unità (li pagheremo noi, Palazzo Chigi non ha presentato ricorso). Tipo pagare a Leu 400mila euro (soldi dei contribuenti sottratti a voci ben più importanti) per celebrare adeguatamente i cent'anni della nascita del Partito comunista.

E anche la magistratura, sempre pronta ad azzannare il politico di turno al primo sospetto, se ne sta a cuccia. Del resto Conte sta lavorando per mandare in porto un paio di leggi giustizialiste, come quella sulla prescrizione mai, tanto care ai magistrati. Perché disturbarlo e magari innervosirlo proprio ora? Che sarà mai l'ipotesi di un concorso truccato, mica parliamo di cene eleganti.

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