Cronache

Finto "Partito dei poveri" sfruttava i profughi per rubare soldi

Le Fiamme Gialle di Gorizia hanno smascherato un'organizzazione criminale che rivendeva abiti usati donati in offerta dietro sigle come "Partito dei poveri"

Finto "Partito dei poveri" sfruttava i profughi per rubare soldi

Si nascondevano dietro finte sigle umanitarie come "Aiuto Italia" e "Partito dei poveri " per guadagnare alle spalle della buona fede degli italiani e degli immigrati.

Quattro persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Gorizia per traffico illegale di rifiuti, in un'operazione che ha coinvolto almeno tre Regioni italiane. Ma dietro questo capo d'accusa si celerebbe un sistema criminogeno ben strutturato.

In meno di due anni infatti due uomini domiciliati in Lombardia, insieme al titolare e all'amministratore di una società di trasporti di Caserta, avrebbero messo in piedi un sistema per rivendere gli abiti usati offerti dalla cittadinanza come dono per gli "italiani in difficoltà". Il frutto di questa raccolta di beneficenza veniva poi inviato in Campania e di lì rivenduto in Europa dell'Est, Nordafrica e Medio Oriente.

Fra il 2014 e il 2016 questo business avrebbe fruttato ai quattro denunciati - che avevano alle dipendenze anche cinque operai - una cifra tutt'altro che modesta: oltre due milioni di euro.

Particolarmente efferate le modalità di sponsorizzazione dell'iniziativa e di raccolta dei rifiuti: i cittadini che si lasciavano convincere dai volantini intestati a "Aiuto Italia" e "Partito dei poveri" vedevano poi presentarsi alla porta di casa dei richiedenti asilo afghani e pachistani ricompensati con pochi euro per il loro servizio.

Gli indumenti venivano quindi ammassati in un deposito di raccolta a San Giorgio di Nogaro, in Friuli, poi spediti in gran segreto fino a Caserta e quindi fatti espatriare con falsi documenti di viaggio.

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