Cronache

Francesco ora cita Ratzinger: "Sangue di Cristo è per molti"

Francesco celebra secondo la visione di Ratzinger riguardo alla traduzione di "pro multis". Polemiche chiuse sulla liturgia?

Benedetto XVI saluta Francesco durante il concistoro del 22 febbraio
Benedetto XVI saluta Francesco durante il concistoro del 22 febbraio

Papa Francesco ha detto che il sangue versato da Cristo è "per molti" piuttosto che "per tutti". A dare la notizia è stato il Catholic Herald, secondo il quale Bergoglio ha così convenuto su questo passo controverso della liturgia cattolica con quanto sostenuto al riguardo dal Papa Emerito, Benedetto XVI. Durante una Messa per i cardinali e vescovi defunti nell'anno trascorso, infatti, - riporta il sito del magazine cattolico - il Papa ha dichiarato che "i 'molti' che sorgeranno per la vita eterna devono essere intesi come i 'molti' per i quali il sangue di Cristo è stato versato". La dichiarazione è importante perché rientra all'interno del dibattito che sta coinvolgendo gli aspetti dottrinali legati alla liturgia cattolica. In questo modo, infatti, Francesco sembra aver voluto definitivamente chiudere le polemiche nate attorno al motu proprio Magnum principium, relativo al ruolo delle conferenze episcopali per la traduzione dei testi liturgici. Sulla vicenda, il Papa aveva persino "ripreso" il Cardinal Sarah mediante una vera e propria correctio. Alcuni tradizionalisti, del resto, avevano criticato il Papa sostenendo che potesse nascere un rischio di traduzioni lasciate alla libera interpretazione dei vescovi.

Era il 2006 quando Benedetto XVI, come si legge anche qui, decise, tramite l'allora prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il Cardinale nigeriano Francis Arinze, di inviare una lettera a tutte le conferenze episcopali, sottolineando come la traduzione di "pro multis" dovesse essere modificata nel caso in cui esistessero testi recitanti l'espressione "per tutti". La questione però è rimasta irrisolta e molti hanno continuato, impropriamente secondo i dettami del Papa, a pronunciare "per tutti" piuttosto che "per molti", tanto che Ratzinger dovette tornare a parlarne in una seconda lettera, questa volta inviata ai vescovi tedeschi, in cui analizzava le ragioni teologiche della sua traduzione. La formula, sarà bene sottolineare, riguarda la preghiera eucaristica tesa alla consacrazione del vino. Arinze specificò che "per molti" era da preferire poiché:"...rimane aperta ad includere ogni singola persona umana, rispecchia anche il fatto che questa salvezza non è compiuta quasi in maniera meccanica, senza il proprio volere o partecipazione". Nessun vezzo filologico o fanatistico quindi, ma un richiamo deciso alla dottrina cattolica e alla fedeltà letterale ai vangeli sinottici.

Il punto era comunque rimasto controverso e discusso, tanto che se l'Ungheria aveva immediatamente recepito l'appello di Ratzinger, altre conferenze episcopali avevano continuato ad utilizzare la formula "per tutti". Nello scegliere la traduzione suggerita e sostenuta da Ratzinger, Papa Francesco si allinea evidentemente al Papa Emerito su questa vicenda, scegliendo di non attribuire a Gesù parole non dette durante l'ultima cena.

Una presa di posizione importante, specialmente in virtù delle tante critiche mosse al Papa dai tradizionalisti durante le ultime settimane.

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