Cronache

Immigrazione, è scontro tra Francia e Italia

Il ministro dell'Interno francese: "Da qui i migranti non passano, se ne occupi l'Italia". Ma il premier italiano sbotta: "Pronti a fare da soli"

Immigrazione, è scontro tra Francia e Italia

Mentre a Ventimiglia gli immigrati che vogliono lasciare l'Italia hanno trascorso un'altra notte sugli scogli. Ma la Francia nega qualsiasi attacco - tanto più le accuse di averli respinti indebitamente alla frontiera - e propone piuttosto di aprire campi profughi gestiti dall'Ue in Italia e Grecia per aiutare i Paesi più bersagliati dall'immigrazione a "smistare" i clandestini da chi può richiedere asilo.

Nello scontro è intervenuta anche la Commissione Ue: "Siamo al corrente dei controlli alle frontiere di Francia, Austria e Svizzera", ha detto la portavoce del commissario all'immigrazione, Natasha Bertaud, "Stiamo verificando la situazione. Ricordiamo che tutti devono rispettare Schengen e le regole del sistema di asilo europeo".

"Le regole di Dublino devono essere rispettate", ha dichiarato però il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ricordando che il trattato prevede che i richiedenti asilo devono risiedere nel Paese Ue di ingresso: "Quando in Francia arrivano migranti che sono transitati e sono stati registrati in Italia, si applica il diritto comunitario e devono essere restituiti all’Italia", ha aggiunto, "Non hanno il diritto di passare e devono essere gestiti dall’Italia. Questo va fatto per garantire l’accoglienza di quanti sono rifugiati. Ci deve essere una politica di fermezza". E ancora: "Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto circa 8mila passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6mila migranti. Non devono passare, è l’Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen".

Ma è proprio col trattato di Dublino che se la prende Angelino Alfano: "Noi abbiamo un regolamento che vogliamo cambiare, Dublino 2. Un regolamento che è una sorta di muro che recinge il paese d'ingresso", ha detto il ministro dell'Interno, "Andava bene tanti anni fa ma non adesso".

"È evidente che l’atteggiamento muscolare di alcuni ministri di paesi amici va in direzione opposta", attacca poi Matteo Renzi, "L’Italia deve farsi carico e se ne fa, salva centinaia di vite e continueremo a farlo. L’Ue è ad un bivio: se vuole essere una comunità di persone come noi l’abbiamo sognata e costruita, deve farsi carico di risolvere tutti insieme il problema drammatico di eritrei in fuga dalla dittatoria che entra in Libia terra di nessuno e cerca rifugio in Ue. Questo è il piano A. Ma se non si trovano soluzioni alte, faremo da soli: il piano B è che l’Italia affronta il problema da grande Paese che è. Non sarebbe una sconfitta per l’Italia ma per l’Europa".

Parlando poi della siutazione di Ventimiglia, Alfano ha assicurato che tra domani e dopodomani i profughi saranno trasferiti nelle stazioni dismesse grazie a un accordo con Ferrovie dello Stato. "Le immagini dei migranti sugli scogli sono un pugno in faccia all’Europa: quelle persone vogliono andare in Europa, non in Italia e domani quelle immagini me le porterò dietro al vertice dei ministri dell’Interno Ue a Lussemburgo", ha aggiunto il leader di Ncd che non si lascia sfuggire l'occasione per attaccare la Lega Nord: "Sono la rappresentazione in vitro delle politiche della Lega, che ha chiesto la chiusura di Schengen: ecco cosa accadrebbe se si applicassero le ricette della Lega".

Ospite di Agorà su Raitre, Alfano ha ammesso che la difficoltà maggiore è quella di identificare i migranti: "Non vogliono farsi identificare qui, altrimenti, per il regolamento di Dublino, dovrebbero restare nel nostro Paese. E quando un poliziotto si trova di fronte un eritreo di due metri che non vuole farsi mettere il dito nella macchina per le impronte, non può spezzargli la falange, ma deve rispettare i diritti umani", si è sfogato il ministro. Anche per questo Cazeneuve ha la soluzione pronta.

Il ministro francese dell’Interno, infatti, starebbe tentando "di convincere il suo omologo italiano sull’opportunità di creare in Italia (e in Grecia) dei campi gestiti dall’Ue per distinguere i migranti economici dai richiedenti asilo già dal loro arrivo", rivela Le Monde, "I primi verrebbero immediatamente espulsi verso i loro Paesi d’origine, gli altri ripartiti tra i Paesi d’Europa".

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