Cronache

Le mail smascherano la Francia: celebra Carola, ma ignorò i suoi sos

Due email inchiodano Macron: più volte la Sea Watch aveva chiesto lo sbarco a Marsiglia. Ma non ottenne risposta

Le mail smascherano la Francia: celebra Carola, ma ignorò i suoi sos

Adesso la Francia celebra Carola Rackete: prima il portavoce del governo Macron aveva attaccato l'Italia che non aveva aperto i porti alla Sea Watch 3, ora il Comune di Parigi ha dato la cittadinanza onoraria alla capitana tedesca che è entrata con la forza nel porto di Lampedusa per far sbarcare i migranti recuperati davanti alle coste della Libia.

Ma prima di passare 17 giorni al largo delle coste italiane, la comandante aveva provato a chiedere altri porti di sbarco - dopo aver rifiutato di portare i naufraghi a Tripoli che pure aveva dato autorizzazione all'attracco -. Come già raccontato qualche giorno fa, a raccontarlo è la stessa Rackete, intervistata dal giornale francese Le Nouvel Observateur. Ma rivelato anche in due mail inviate al Mccr di Roma che coordina i soccorsi nel Mediterraneo.

I messaggi risalgono alle 19,07 del 24 giugno e alle 22,57 del 25 (leggi qui). Qualche giorno prima - quindi - della decisione di "sfondare" il blocco imposto dall'Italia. "Ho inviato numerose richieste di POS a Malta e alla Francia e ho provato a coinvolgere gli Stati di bandiera nel coordinamento del POS. Finora nessun risultato", scrive la comandante della Sea Watch 3 nella prima email. "Le nostre richieste di POS inoltrate a Malta sono state declinate, quelle inviate alla Francia rimaste senza risposta".

Nelle comunicazioni la Rackete denunciava le difficili condizioni a bordo della nave e chiedeva di poter sbarcare i migranti. Nel frattempo - e mentre la Francia continuava a ignorare le richieste di aiuto - il governo italiano aveva già autorizzato malati e minori non accompagnati a scendere dalla nave per essere presi in cura.

"Ipocrisia francese: premiano la comandante tedesca Carola Rackete come fosse un’eroina, ma proprio Parigi non aveva risposto alle sue richieste di aiuto", commenta Matteo Salvini, "I francesi si schierano con una ong che fa politica in Italia e con una persona che ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita dei militari italiani, come il più facinoroso dei gilet gialli".

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