Cronache

Genova, piazzò un ordigno alle poste: anarchico in manette

L'evento risale all'8 giugno 2016, il responsabile è stato identificato tramite l'analisi del Dna: l'uomo farebbe parte di un gruppo anarchico

Genova, piazzò un ordigno alle poste: anarchico in manette

I carabinieri hanno arrestato nella mattina del 17 dicembre 2019 un anarchico ritenuto colpevole di aver collocato un ordigno esplosivo dinanzi ad un ufficio postale di Genova Castelletto sito in via Gaetano Colombo. L'episodio risale all'8 giugno 2016. Come si legge dall'agenzia Lapresse, dopo l'arresto, l'uomo, un 45enne, è stato trasferito in carcere, tramite disposizione del gip di Torino, su richiesta del gruppo antiterrorismo della procura locale. Il provvedimento è la conseguenza di una minuziosa attività d'indagine svolta dal Ros dei carabinieri nei confronti dei gruppi anarchici radicali. I dettagli del caso saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle 11:00 presso la procura di Torino. Si è scoperto come il 45enne avesse vissuto a Genova in passato.

Ordigno alle poste di Genova: arrestato anarchico

I carabinieri del Ros hanno tratto in arresto un uomo presumibilmente vicino a gruppi anarchici del territorio. Costui avrebbe piazzato un ordigno esplosivo dinanzi ad un ufficio postale di Genova Castelletto l'8 giugno 2016. All'arresto si è giunti grazie all'impegnata attività investigativa da parte degli inquirenti sui gruppi anarchici radicali. L'uomo è stato identificato tramite un accurato esame del Dna. Al suo tempo, le telecamere di sicurezza dell'ufficio postale in questione sito in via Gaetano Colombo, ripresero due individui con il volto coperto che piazzarono la bomba a poca distanza dal Postamat.

Sul 45enne, responsabile del "finto attentato" (probabilmente si trattò di una intimidazione), il gip di Torino ha disposto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta del gruppo antiterrorismo della locale procura. Grandi contributi all'arresto del 45enne sono stati forniti dalle analisi effettuate sulle tracce lasciate su un guanto utilizzato da uno dei due anarchici. A dare l'allarme quel giorno fu un passante che notò una tanica di benzina cilma di una sostanza liquida rossa da cui fuoriuscivano diversi cavi. I dettagli dell'operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista presso la procura di Torino in data 17 dicembre 2019 alle 11:00.

All'epoca dei fatti non giunsero rivendicazioni per quanto attuato. Tra le varie ipotesi, il Secolo XIX parlò di una possibile "vendetta per i migranti". Già a poche ore dalla scoperta dell'ordigno si parlò di azione da parte di anarchici. Fortunatamente la bomba non esplose a causa di un filo non collegato all'ordigno.

Da ricordare come, sempre nel 2016, ci fu una vera e propria escalation di "finti attentati" nei confronti di uffici postali, come quelli di Milano e Torino (avvenuto a maggio di quell'anno) ed un altro a Bologna, in cui venne rinvenuto un marchingegno molto simile a quello scoperto a Genova.

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