Cronache

Germania pronta a restituire quadro rubato in guerra

"Il Vaso di Fiori" di Jan van Huysum dovrebbe tornare in Italia, la questione era stata sollevata dal direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt il quale ha inoltre detto: "Sarebbe bello tornasse entro il 2019"

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Era stato il direttore degli Uffizi di Firenze a sollevare la questione alla Germania: Eike Schmidt aveva detto che quel quadro doveva tornare in Italia. Stiamo parlando del "Vaso di Fiori" del pittore olandese van Huysum, sottratto illecitamente da Hitler durante il secondo conflitto bellico. La ministra tedesca per la politica estera culturale ha ribadito di voler fissare il prima possibile un incontro con Alberto Bonisoli, e da parte del governo tedesco "C'è massima collaborazione affinché il dipinto possa tornare nel più breve tempo possibile nel nostro Paese". Bonisoli ha ricordato alla ministra tedesca l'auspicio di una positiva conclusione della trattativa proprio all'inaugurazione della Biennale d'Arte Venezia nel 2019. A garantire una maggiore collaborazione tra i due musei, quello italiano e tedesco, sono scese in campo anche Ue e Unesco che auspicano ad una conclusione pacifica della vicenda.

Il direttore degli Uffizi di Firenze ha accolto la notizia con il sorriso, visto che era stato proprio Schmidt a battersi e a far notare che l'Italia aveva perso un importante opera d'arte olandese durante la Seconda Guerra Mondiale: "Questa disponibilità è molto importante. Sarebbe bellissimo se si potesse concludere nel corso di quest'anno anche se i tempi tecnici non sono brevissimi". Poi, continua Smith: "In tutti questi mesi il contatto è stato costante. E ancora oggi siamo in contatto con le autorità tedesche e lo saremo finché non sarà concluso questo rientro". La notizia è stata diffusa da Firenze Today.

Il quadro era esposto al museo degli Uffizi di Firenze fino al suo furto, avvenuto da parte della Wehrmacht nel 1943. Era stato acquistato dal Gran Duca di Toscana per una sua collezione privata nel 1824. L'opera sembrerebbe non sia di appartenenza del governo tedesco quanto di una famiglia privata che avrebbe più volte provato a rivendere il quadro alla galleria. Lo stesso Schmidt non avrebbe mai accettato dichiarando che: "A causa di questa vicenda le ferite della Seconda Guerra Mondiale e del terrore nazista non sono ancora rimarginate. Per la Germania esiste un dovere morale di restituire quest'opera al nostro museo".

Lo stesso aveva appeso a gennaio 2019, dopo aver sollevato la questione, una riproduzione del quadro con scritto ai lati la parola "rubato" in italiano, tedesco e inglese.

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