Cronache

Gigi D'Alessio indagato per evasione fiscale, la Gdf perquisisce la villa

Il cantante è finito nel mirino della procura di Roma per reati fiscali. D'Alessio è indagato per una sospetta evasione fiscale

Gigi D'Alessio indagato per evasione fiscale, la Gdf perquisisce la villa

Guai in vista per Gigi D'Alessio? Il cantante è finito nel mirino della procura di Roma per reati fiscali. D'Alessio è indagato per una sospetta evasione fiscale. La settimana scorsa la guardia di finanza ha perquisito la sua villa nel quartiere Olgiata di Roma. Intorno al milione di euro, secondo gli investigatori, sarebbe il danno procurato all'erario. Il pubblico ministero Francesco Saverio Musolino ha aperto un fascicolo per occultamento o distruzione di documenti contabili. Nel registro degli indagati è stato iscritto anche il contabile del cantante. Ma non è l'unica vicenda giudiziaria che vede Gigi D'Alessio protagonista. Il prossimo 5 novembre, il gup,il giudice dell'udienza preliminare, deciderà se rinviare a giudizio l'artista per rapina. D'Alessio è stato accusato di essersi impossessato con violenza di una macchina fotografica usata da due paparazzi per scattare alcune istantanee fuori dalla sua villa romana l'11 gennaio del 2007.

Il gup Flavia Costantini deciderà il 5 novembre prossimo se rinviare a giudizio come chiede la procura della Repubblica il cantante Gigi D’Alessio per rapina e lesioni. Assieme con lui che è difeso dall’avvocato Francesco Compagna è imputato anche
un suo collaboratore Antonio De Maria. All’origine del procedimento la lite che l’11 gennaio del 2007 D’Alessio ebbe con alcuni fotoreporter che dalla via Braccianese fotografavano la sua villa dell’Olgiata. Oggi il pm Pietro Pollidori davanti al gup ha rinnovato la richiesta. Ai fotografi durante la lite il cantante tolse le macchine e i rullini. Per questi fatti D’Alessio è già stato condannato a 9 mesi di reclusione per esercizio abusivo delle proprie ragioni. Nel giudizio d’Appello però i giudici anziché pronunciarsi hanno deciso di rimandare agli atti della procura della Repubblica perché riformulasse l’imputazione.

Da qui la nuova richiesta che annulla la condanna a nove mesi e chiede nuovo rinvio a giudizio.

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