Cronache

Gino Paoli è pronto a dimettersi dalla Siae

Si è autosospeso dalla presidenza della Società italiana autori ed editori dopo la bufera che lo ha coinvolto. Intanto Grillo si scusa con lui per il comunicato dei Cinque stelle

Gino Paoli al concerto al Parco della Musica a Roma
Gino Paoli al concerto al Parco della Musica a Roma

Gino Paoli si è autosospeso dalla Siae, la Società italiana degli autori ed editori. Una decisione presa dal cantautore all'indomani delle perquisizioni della guardia di finanza nella sua abitazione. Il cantautore è indagato per evasione fiscale perché, secondo l’accusa, nel 2008 avrebbe sottratto al fisco italiano 2 milioni di euro portandoli in Svizzera (ed evadendo così 800 mila euro). Attraverso il suo legale, l'avvocato Andrea Vernazza, Paoli fa sapere anche di essere intenzionato a dimettersi.

Vernazza ha però aggiunto che le accuse rivolte al suo assistito sarebbero infondate, e che, insieme, avranno modo di chiarire tutto, aggiungendo che il cantante "è dispiaciuto per questa cosa, per l’immagine che ne esce fuori. Ma lui non ha commesso alcun reato".

Paoli sarà interrogato il 2 marzo dal procuratore aggiunto Nicola Piacente, che coordina le indagini della Guardia di finanza. Intanto questa mattina ha anche ricevuto per telefono le scuse del leader del Movimento 5 stelle, e suo amico, Beppe Grillo, che si è detto dispiaciuto degli attacchi, o meglio del comunicato con cui il movimento ha invitato il cantante a "valutare seriamente" le dimissioni dalla Siae.

"Premetto che Gino Paoli è mio amico da molti anni e che spesso le nostre famiglie si incontrano vivendo nella stessa zona di Genova. Quindi potrei essere considerato poco obiettivo. Ma a questo gioco al massacro di una persona di 80 anni non pregiudicato, mai inquisito, per alcunché, che mi risulti, io non ci sto!», ha scritto Grillo sul suo blog.

Intanto ieri i militari hanno sequestrato computer, faldoni con documentazione fiscale, agende e altri documenti contabili nella sede delle tre società (la Edizioni musicali senza fine, la Grande Lontra e la Sansa) riconducibili a Gino Paoli.

Tutto il materiale è adesso al vaglio degli uomini delle fiamme gialle per cercare di ricostruire i movimenti contabili e capire quando i soldi sarebbero stati portati in Svizzera.

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