Cronache

Giocatore di football nella bufera: non si alza durante l'inno nazionale

Il comportamento tenuto in campo, alla prima apparizione stagionale dopo uno stop per problemi fisici, non può essere considerato una sorpresa assoluta

Giocatore di football nella bufera: non si alza durante l'inno nazionale

Colin Kaepernick, giocatore di una squadra di football di San Francisco, i "49ers", è rimasto seduto durante l'esecuzione dell'inno nazionale ed è finito nella bufera. Il numero 7 della squadra californiana ha assunto una posizione chiarissima prima della sfida casalinga di preseason contro i Green Bay Packers, dichiarando "Non mi alzo per mostrare orgoglio verso la bandiera di un paese che opprime i neri".

Durante l'esecuzione dell'inno nazionale "The Star Spangled Banner", il giocatore è rimasto seduto, unico tra i giocatori di entrambe le squadre. Una foto scattata dalla tribune lo ha immortalato in panchina, sulla side line, lontano dai compagni, e ha fatto esplodere il caso in tutto il suo fragore in un periodo in cui gli Stati Uniti sono scossi dalle tensioni legale alle uccisioni di afroamericani da parte della polizia.

Dai propri profili social, che vantano oltre 2 milioni di follower, Kaepernick ha da tempo manifestato il proprio sostegno alla campagna "Black lives matter" e ha assunto posizioni nette in relazione agli episodi di cronaca che hanno monopolizzato il dibattito negli ultimi mesi.

Il comportamento tenuto in campo, alla prima apparizione stagionale dopo uno stop per problemi fisici, non può essere considerato una sorpresa assoluta. La sfida all'inno, però, non poteva certo passare inosservata in un paese che onora le sue forze armate anche nelle giornate di sport.

"Per me, questa è una questione più grande del football e sarei un egoista a voltarmi dall'altra parte. Ci sono corpi nelle strate e ci sono persone, pagate, che se la cavano nonostante un omicidio".

I "49ers" hanno diffuso una nota sottolineando che "l'inno nazionale è e sempre sarà una parte speciale della cerimonia prepartita. È un'opportunità per onorare il nostro paese e riflettere sulle grandi libertà di cui godiamo come cittadini. Nel rispetto dei principi americani, come la libertà di religione e di espressione, riconosciamo il diritto di un individuo di scegliere di partecipare o meno alla nostra celebrazione dell'inno nazionale".

Un analogo equilibrio non è individuabile nelle decine di migliaia di tweet che sono stati postati sulla vicenda, portando Colin Kaepernick al top dei trend stelle e strisce.

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