Politica

La giostra degli incapaci

La giostra degli incapaci

Se abbiamo capito bene, questo governo vuole chiudere i negozi la domenica, ma anche no, visto che la tanto proclamata legge ieri è stata azzerata. Non solo. Ieri abbiamo annunciato su questa prima pagina il varo della riforma per dare l'autonomia fiscale al Nord, ma oggi scopriamo, al termine del Consiglio dei ministri, che non è proprio così, al massimo «se ne può discutere». Non parliamo della Tav: si fa sicuramente o non si fa certamente a ore alterne, dipende da quale dei ministri parla o twitta. E poi il reddito di cittadinanza, che c'è, ma non ancora (mancano i decreti e le strutture per farlo funzionare). Non solo. Bankitalia è indipendente (Mattarella), ma solo fino a un certo punto (Di Maio). E in politica estera è la stessa musica. Il dittatore venezuelano Maduro, la scorsa settimana era amico dell'Italia, da ieri è un nemico da deporre. Per non parlare di Macron: un pezzo del governo (Cinque Stelle) giudica il capo dell'Eliseo un cretino da abbattere, per l'altro pezzo (Lega) è solo un percolo, ma per il nostro capo dello Stato è un grande statista e illustre amico che presto sarà ricevuto al Quirinale con tutti gli onori.

Questo è soltanto un elenco, peraltro incompleto, dei fatti politici dell'ultima settimana. Capite bene, cari lettori, il frullatore nel quale ci troviamo anche noi cronisti che dovremmo fornirvi quotidianamente non dico verità assolute, ma almeno ipotesi di verità. Invece è tutta una babele di voci che si rincorrono e smentiscono nel giro di poche ore, qualche giorno al massimo. Berlusconi dice che per votare politici simili «bisogna essere dei matti». Aggiungo, più modestamente, che questi politici rischiano di tirare matto anche chi non li ha votati e la comunità internazionale che osserva attonita lo spettacolo.

Altro che sulla Tav: l'analisi «costi e benefici» andrebbe fatta sul governo e dubito che Conte e la sua squadra supererebbero il test. Ieri il presidente grillino Fico ha perso il controllo prima di se stesso e poi della Camera. A mettere insieme tutto è chiaro che il problema non è solo politico, ma prevalentemente e chiaramente psichiatrico. Accade quando persone inadeguate, direi meno che modeste, si trovano a gestire cose serie troppo più grandi dei loro mezzi.

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