Cronache

Giovanni Lo Porto ucciso a gennaio in un'operazione degli americani

Giovanni Lo Porto era stato rapito nel 2012. Secondo la Casa Bianca è rimasto colpito insieme a un americano nella zona di confine tra il Pakistan e l'Afghanistan. Era nelle mani di al-Qaida. Renzi: "Una vita dedicata agli altri". Le forze parlamentari: "Riferisca subito"

Giovanni Lo Porto ucciso a gennaio in un'operazione degli americani

"È con tremendo dolore che abbiamo concluso di recente che un'operazione anti-terrorismo a gennaio ha ucciso due ostaggi sequestrati da al-Qaida". Inizia così il comunicato pubblicato dalla Casa Bianca che annuncia ufficialmente la morte di tre persone, una delle quali è un italiano: Giovanni Lo Porto.

Trentottenne, cooperante siciliano, era trattenuto dagli uomini di al-Qaida fin dal 2012. È rimasto ucciso, dicono gli americani, nella zona di confine tra il Pakistan e l'Afghanistan, durante un'operazione su un compound dove "non c'era ragione di credere che ci fossero ostaggi". Oltre a Lo Porto è rimasto ucciso un americano, Warren Weinstein, rapito nel 2011.

Il comunicato della Casa Bianca che annuncia la morte di Lo Porto e di Weinstein rende nota anche l'uccisione di due americani divenuti membri di spicco di al-Qaida, uccisi di recente ma non nella stessa occasione dei due ostaggi. Si tratta di Adam Gadhan e di Ahmed Farouq.

Renzi: "Condoglianze alla famiglia"

"Ho parlato ieri con il primo ministro italiano Matteo Renzi", ha detto Obama in conferenza stampa da Washington, confermando l'uccisione degli ostaggi e esprimendo le sue condoglianze alle due famiglie. "Posso immaginare l'angoscia e il dolore che stanno vivendo oggi", ha aggiunto, prendendosi "la piena responsabilità" di quanto accaduto.

Il premier Renzi ha aggiunto le sue condoglianze "per la morte di un italiano, che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri" e si è messo in contatto con i familiari di Lo Porto.

Diverse forze politiche hanno chiesto che il governo riferisca in Parlamento sui fatti. Il Movimento 5 Stelle di riunire subito il Copasir per "il fatto gravissimo della morte di Lo Porto".

"Lasciatemi con il mio dolore..." ha commentato la madre del cooperante, che vive in un appartamento nel quartiere palermitano del Brancaccio e ha fatto sapere di non voler parlare con la stampa. "Le scuse di Obama? Grazie", ha aggiunto seccamente il fratello.

Il rapimento

L'italiano Lo Porto era stato sequestrato insieme a un collega tedesco, Bern Muehlenbeck. Entrambi lavoravano per la Ong tedesca Wel Hunger Hilfe.

Impegnato nella ricostruzione di un'area del Pakistan messa in ginocchio dalle inondazioni del 2011, Lo Porto e altri operatori vivevano a Multan, sul confine. Muehlenbeck era stato liberato lo scorso 10 ottobre.

Il 19 gennaio 2014, a due anni esatti dalla scomparsa di Lo Porto, i familiari avevano pubblicato un video chiedendo che si rompesse il silenzio sulla sua sorte.

Il precedente

Non è la prima volta che un'operazione americana finisce con la morte di ostaggi nelle mani di al-Qaida. A dicembre dello scorso anno l'annuncio della morte del giornalista Luke Somers e del sudafricano Pierre Korkie, della ong Gift of the givers.

I due erano rimasti uccisi in un raid lanciato nello Yemen.

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