Coronavirus

Goccioline e spazi chiusi: ecco come evitare il contagio

Per limitare la diffusione del coronavirus è importante conoscere come e quando può avvenire il contagio. Ecco le principali vie di trasmissione di Covid-19

Goccioline e spazi chiusi: ecco come evitare il contagio

Ogni giorno il bollettino diramato dalla Protezione Civile annuncia migliaia di nuovi casi di pazienti infettati dal coronavirus. Per limitare ulteriormente la diffusione del Covid-19, oltre a rispettare le misure di distanziamento sociale, è importante avere la consapevolezza di come e quando può avvenire il contagio.

Parlare, starnutire e tossire

Partiamo dalle basi. Il coronavirus si trasmette per lo più attraverso le goccioline emesse tossendo, starnutendo ma anche semplicemente parlando; le autorità sanitarie consigliano quindi di mantenere una certa distanza di sicurezza dalle altre persone. In Europa la distanza di sicurezza consigliata è di un metro ma negli Stati Uniti, ad esempio, i Centers for disease Control (Cdc) parlano di 1,8 metri. È pur vero che il Covid-19 si può diffondere mediante starnuti e colpi di tosse. In tal caso l'agente patogeno riesce a coprire uno spazio ancora maggiore (secondo alcuni studi, fino a 8 metri).

Spazi chiusi e affollati

Un recente test americano ha aperto la strada a una nuova possibilità di contagio, ancora più subdola di quelle appena enunciate. Un esperimento dell'Istituto per le malattie infettive americano (Niad) ha osservato come il virus possa restare sospeso nell'aria, sotto forma di aerosol, fino a tre ore. Certo, la quantità di virus nell'aria si dimezza nel giro di un'ora ed è bassa negli spazi aperti. Una minaccia può tuttavia arrivare dai luoghi chiusi e affollati, come ad esempio gli ospedali.

Come evitare il contagio

Il primo passo per abbattere il rischio di essere contagiati dal nuovo coronavirus è quello di mantenere la distanza di almeno un paio di metri dalle altre persone. Il distanziamento sociale deve però essere accompagnato da altre regole, fra cui quella di lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo essere stati a far spesa o a lavoro.

Nel caso in cui fossimo costretti a restare per più tempo in ambienti stretti, abitati da diverse persone e non ventilati, è buona norma aprire spesso le finestre così da garantire un ricambio dell'aria.

Altre piccole precauzioni. In un momento del genere gli esperti sconsigliano di prendere ascensori insieme ad altri soggetti, così come suggeriscono di indossare una mascherina protettiva prima di montare a bordo dei mezzi pubblici.

Certo, la comunità scientifica brancola ancora nel buio. Sono troppi i coni d'ombra e troppe sono anche le domande senza risposta. Non sappiamo quanto virus è presente nell'aria e sulle superfici dei luoghi pubblici più affollati, ma soprattutto non conosciamo quanto debba esserne inalato per provocare l'infezione.

Al momento è noto che più virus viene inalato e più severa è la malattia che si scatenerà da lì a poche ore.

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