L'articolo della domenica

Hillary o Trump: chiunque vinca, l'Europa perde

È finita un'era. Gli Usa non guidano più l'Occidente ma pensano ai loro affari

Hillary o Trump: chiunque vinca, l'Europa perde

Noi tutti in Europa seguiamo le elezioni politiche americane ed abbiamo una preferenza per uno dei due candidati. C'è chi vuole Hillary Clinton che è sulla scena da quando faceva la First Lady all'epoca di Monica Lewinsky, e chi invece è affascinato da Donald Trump, un misto di Theodore Roosevelt ed Hugh Hefner. Eppure non saranno loro a governarci.

Perché allora ci comportiamo come se eleggessimo il nostro presidente? In parte la cosa si spiega col fatto che per decenni il presidente degli Stati Uniti è stato il capo dell'esercito del mondo libero di cui noi facevamo parte, in lotta contro l'«Impero del male». Ma le cose sono cambiate quando si è dissolta l'Urss e non c'è più l'Impero del male contro cui dobbiamo combattere uniti dietro la bandiera a stelle e strisce. A partire da quel momento gli Stati Uniti hanno seguito la dottrina Brzezinski di espellere la Russia dall'Europa, di smembrarla e di isolarla portando la Nato fin nel Caucaso e nell'Asia Centrale. Gli Usa poi hanno conquistato l'Afghanistan, distrutto l'Irak, hanno combattuto tutti i regimi arabi laici e favorito il movimento integralista islamico, fino al formarsi dell'Isis che ha scatenato le paurose migrazioni verso l'Europa.

Il presidente degli Stati Uniti perciò non è più il nostro comandante in capo contro un comune nemico. È il presidente di una nazione imperiale che pensa solo ad espandere il suo dominio in tutte le direzioni e a sostenere i suoi interessi schiacciando coloro che li ostacolano. Che cosa si aspetta il seguace italiano da Hillary Clinton? Che smetta la guerra fredda con la Russia, tolga le sanzioni, faccia un trattato commerciale favorevole all'Italia, ci liberi dall'Isis e crei un Nordafrica pacificato e amico? Ad Hillary Clinton queste cose non interessano, non ci sono nel suo programma che è rivolto agli americani, non a noi. E lo stesso è per Donald Trump.

Dobbiamo abituarci a capire che gli Usa non sono più la nazione guida che vuol mettere ordine e giustizia nel mondo, ma la nazione che vuole il potere assoluto e imporre dovunque i suoi interessi.

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