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I Cinquestelle e il teorema della stupidità

Ci mancava pure la capra a pascolare in largo Argentina, cuore di Roma

I Cinquestelle e il teorema della stupidità

Ci mancava pure la capra a pascolare in largo Argentina, cuore di Roma. Già avevamo visto nel centro della Capitale i topi, i gabbiani e le cornacchie gettarsi in picchiata sui cumuli di rifiuti (usati anche come alcova da immigrati, come abbiamo documentato ieri), persino i cinghiali rovistare nella spazzatura abbandonata. In fondo la capretta è l'abitante più rassicurante nello zoo a cielo aperto di Virginia Raggi.

Si pensava che nessuno potesse fare peggio dei predecessori, eppure i Cinquestelle ci sono riusciti. Roma fa schifo, questa è la verità, e come noto - e come ha ben argomentato ieri su questo Giornale Vittorio Macioce - il degrado fisico precede di poco quello sociale. Altro che storie, editti, minacce e manie di persecuzione. Il Movimento Cinquestelle è un pericolo non per la democrazia, ma per la gente che amministra. È pericoloso perché assolutamente incapace di trovare soluzioni ai problemi - il più delle volte veri - che denuncia. Ha preso in carica una Roma sporca e caotica e dopo un anno la città è una latrina, per di più degradata. Virginia Raggi e i suoi non sono un problema politico, ma casi umani. Sono il nulla, il vuoto pneumatico. E temo che lo stesso valga per i loro celebri compagni di partito.

Amministrare una città, domani (speriamo mai) il Paese, non è come sparare sentenze anche condivisibili nei dibattiti televisivi, non è come fare scattare l'applauso con le sceneggiate in Parlamento contro la casta. Amministrare è un lavoro che presume esperienza, capacità, disponibilità a mediare. Oggi Roma, con i suoi topi e capre a zonzo indisturbati, con gli immigrati che amoreggiano e defecano per strada, è l'immagine dei Cinquestelle, è quello che ci aspetta in ogni luogo e in ogni ambito se la maggioranza degli italiani si facesse convincere dalla loro retorica. I Cinquestelle non sono la faccia pulita della Raggi e di Di Maio, sono la sporcizia e il degrado generati dalla loro incapacità. Come ho già ricordato in un'altra circostanza, sono un sostenitore del teorema elaborato da un grande economista, il professor Carlo Maria Cipolla: il pericolo per la società non sono né i delinquenti né i furbi, ma gli stupidi.

E i Cinquestelle sono stupidi, lo hanno capito anche le capre.

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