Cronache

I costruttori guardano alla generazione che ha come priorità la connessione

Il Ces di Las Vegas che ha chiuso venerdì è il più importante show mondiale dedicato all'elettronica di consumo, un Salone che negli ultimi anni ha visto crescere la presenza delle Case automobilistiche (10 quelle presenti quest'anno: Audi , Fca Us , Bmw , Mercedes-Benz , Ford , Gm , Mazda , Hyundai , Toyota e Volkswagen ) che arrivano nel deserto del Nevada per anticipare le loro tecnologie future, per dimostrare che sul fronte della connettività, dell'auto a guida autonoma, di quella che, nel suo insieme, viene definita «l'Internet delle cose», non sono dipendenti dai giganti della Silicon Valley che minacciano di entrare in prima persona nel futuro settore dell'auto che fa tutto da sola (vedi la Google Car ).

Secondo gli analisti di Ihs non si tratta più di stabilire se l' autonomous drive car (come il prototipo funzionante Mercedes F 015 Luxury Motion presentato a Las Vegas) ha un futuro, ma semplicemente quando arriverà e che dimensioni avrà il fenomeno. Le stime di Ihs parlano di 3,8 milioni venduti già nel 2030 e di quasi 12 milioni nel 2035, un business, sulla carta, colossale se si pensa che nel 2015 il solo settore dei dispositivi elettronici di primo equipaggiamento sulle auto varrà oltre 11 miliardi di dollari (pochi, però, rispetto agli smartphone che ne muoveranno quasi 250).

La componentistica a elevata tecnologia resta decisiva e Bosch , il colosso tedesco dell'elettronica, sempre puntuale all'appuntamento con le svolte epocali dell'automobile (dalla sonda lambda per i catalizzatori all'Abs, dall'Esp al common rail) è già pronto a mettere a disposizione dell'industria microsensori, radar, laser e videocamere 3D di ultima generazione.

Il pubblico da conquistare è quello dei cosiddetti «Millennial», o generazione Y, i nati tra gli anni '80 e la fine del Secondo millennio, ma soprattutto i giovani della generazione Z nati dopo il '96 che, secondo un'analisi di Ford, non acquisteranno mai un'auto che non sia perfettamente connessa con il mondo esterno.

La tesi che siano anche entusiasti all'idea di viaggiare giocando e twittando con il tablet o lo smartphone, mentre l'automobile fa tutto da sola, è invece tutta da dimostrare.

Se la passione per l'automobile è davvero morta, tanto vale prendere un taxi, e che ci sia o no il conducente non fa alcuna differenza.

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