Cronache

"I ladri arrestati sempre liberi: carabinieri frustrati dallo Stato"

Il j'accuse del comandante dell'Arma, Fabio Ottaviani: "In Italia si parla di elezioni, non dei problemi della gente. Io do voce ai miei carabinieri"

"I ladri arrestati sempre liberi: carabinieri frustrati dallo Stato"

Nei giorni scorsi a Cosenza si è celebrato il 203esimo anniversario dalla fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Una cerimonia commovente, anche grazie ad uno straordinario discorso del Colonnello Fabio Ottaviani che ha emozionato i presenti e che ha fatto il giro del web. Conquistando condivisioni e migliaia di visualizzazioni.

Per prima cosa il colonnello ha focalizzato l'attenzione su un tema scottante di questi tempi, ovvero il ruolo delle forze dell'ordine nell'arresto di malviventi in flagranza di reato. Molte volte, infatti, banditi e rapinatori ammanettati dai carabinieri vengono immediatamente rimessi in libertà dal giudice di turno. Con tanti saluti agli sforzi delle divise. "La maggior parte dei nostri interventi - dice Ottaviani - si conclude con l'immediata rimessione in libertà dei soggetti e questa ha un effetto devastante nella percezione di sicurezza del cittadino. È devastante vedere la vittima che rimane in caserma con i carabinieri a compilare tonnellate di atti e il delinquente che se ne torna a casa" (guarda il video).

"Come può il cittadino fondare la sua fiducia nello stato" quando accade tutto questo? La domanda del colonnello è fondamentale. E merita una risposta. "Voi direte: perché un comandante provinciale alla festa dell'Arma affronta un argomento così spinoso? - continua Ottaviano - Il mio personale tutti i giorni conduce una battaglia, si espone in prima persona e queste cose producono frustrazione. Anche la polizia condivide il nostro stesso destino. E la frustrazione delle forze dell'ordine significa che poi, queste persone, si demotivano".

Semplice e diretto. Continua poi il comandante: "Permettetemi di sottopori quelle che sono le frustrazioni che condividiamo quotidianamente, perché lo devo ai miei carabinieri, perché io non sto in strada con loro, non richio con loro, ma io ho la forza di dare voce a loro. Per cui quello che vi dico se vogliamo vincere la battaglia dobbiamo riflettere si queste criticità, perché io nel dibattito politico nazionale non veo questi problemi. Ma vedo percentuali, liste, proporzionali tedeschi, inglesi, francesi. Non vedo i problemi della gente. Noi sulla strada parliamo con la gente, per cui la politica deve riscoprire il dialogo con le persone e capire veramente quali sono le esigenze dei cittadin. Perché se da una parte noi vediamo i cittadini che urlano disperati e dall'altra quello che ci impone la legge, vediamo un evidente discrasia, siccome la sovranità appartiene al popolo in una democrazia".

"Singori - aggiunge il comandante - io non go una soluzione. La mia soluzione è quella di spingere i miei ufficiali, i miei carabinieri a dare comunque una risposta al cittadino. Per cui se inteveniamo, se ci sono i presupposti arrestiamo, poi se quel delinquente non può finire in galera per motivi tecnici, ci rammarichiamo ma questo è un rischio che dobbiamo tenere presente". L'importante è fare in modo che non prevalga la delinquenza. Perch*é - conclude Ottaviano - "se la legge della strada prevale sulla legge dello Stato, lo Stato è finito.

Ma noi saremo sempre al fianco della gente".

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