Cronache

I radical chic di Capalbio fanno una statua ai migranti che non hanno voluto

Un anno fa fecero le barricate per non accogliere 50 richiedenti asilo. Oggi fanno installare una statua per ricordare il dramma dell'immigrazione. È la doppia faccia della sinistra radical chic

I radical chic di Capalbio fanno una statua ai migranti che non hanno voluto

I radical chic di Capalbio passano in rassegna nel Giardino dei Tarocchi. C'è una nave di 27 metri di lunghezza e 8 tonnellate di peso a ricordare il dramma dell'immigrazione. È la Nave della Tolleranza, portata da Jacaranda Caracciolo Falck nella campagna di Garavicchio dopo che il simbolo dell'esodo dal Nord Africa è stato mostrato a Venezia, Mosca, Londra, New York e Roma. Un'immagine che, come fa notare Libero, stride con quanto successo nell'agosto dello scorso anno, quando la sinistra salottiera di Capalbio si era opposta (anima e corpo) al Viminale che nel buen retiro voleva piazzare un po' di richiedenti asilo, proprio come fa in tutti i Comuni d'Italia.

L'anno scorso, in piena emergenza immigrazione, il ministero dell'Interno si era trovato a dover smistare gli immigrati che continuavano ad arrivare. Lo stesso che sta facendo adesso. Quando i centri di prima accoglienza della Sicilia erano ormai al collasso, si era deciso di smistare i clandestini appena arrivati in tutti i Comuni della Penisola. Anche a Capalbio, ovviamente. Un bando di accoglienza aveva stabilito, infatti, che cinquanta richiedenti asilo sarebbero stati spediti nel condominio "Il Leccio", a due passi dalla piazza dove ogni anno si ritrovano gli intellettuali di sinistra. Era subito scoppiata la bufera: polemiche, urla e strepiti. E, dopo un lungo braccio di ferro, i radical chic, che solitamente predicano accoglienza, erano riusciti a far cambiare idea al Viminale e respingere l'arrivo dei migranti.

Ora, come racconta oggi Libero, è approdata nella campagna di Garavicchio la Nave della Tolleranza, il progetto itinerante di due artisti ucraini, Ilya ed Emilia Kabakov, che ha già fatto il giro del mondo e che denuncia il dramma dell'immigrazione. "La nave - spiegano a Libero - è l'esempio del dialogo fra i popoli, dell’integrazione delle persone che appartengono a razze diverse, culture diverse, della difesa e del rispetto dei diritti civili e dell’uguaglianza". Agli alunni delle scuole di Capalbio e Grosseto, peri, verrà chiesto di "dipingere i quadri delle tele che compongono le vele della nave".

Un'iniziativa che stride con le barricate inscenate l'anno scorso dagli stessi radical chic che non avevano voluto accogliere una cinquantina di migranti mentre predicavano al resto del Paese di accoglierne a migliaia.

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