Cronache

I rapporti choc degli Istituti: "In questa scuola niente rom"

Dopo il caso scoppiato a Roma nord, emergono frasi choc nei rapporti di autovalutazione in alcune scuole della Toscana

I rapporti choc degli Istituti: "In questa scuola niente rom"

Contesti socio-economici alto o medio-alti, con famiglie di cultura elevata e una minima presenza di studenti stranieri. Sono alcune delle affermazioni che si leggono nei rapporti di autovalutazione pubblicati sui siti di alcuni Istituti scolastici e riportati dalla Nazione.

E affiorano nuove frasi, dopo il caso che ha travolto un Istituto di Roma nord, che aveva messo nero su banco sul suo sito web la differenza tra alunni ricchi e poveri: "La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa e conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana", si leggeva.

In Toscana, negli Istituti non emerge la divisione tra studenti appartenenti a famiglie ricche e povere, ma nei Rapporti di autovalutaione si fa riferimento al livello sociale e al reddito delle famiglie degli alunni. Sul documento della scuola secondaria di primo grado Masaccio di Firenze, riferito al periodo 2015-2016, viene spiegato che "il contesto socio economico è medio alto con un background familiare tendenzialmente alto: si tratta per lo più di liberi professionisti, settore terziario e commercianti". Ma la descrizione della scula non si ferma qui e viene indicato un dato: "Non sono presenti studenti nomadi e risulta un esiguo numero di studenti provedienti da zone particolarmente svantaggiate".

Anche dal Dino Compagni arrivano affermazioni che si riferiscono al reddito e si sottolinea che "gli alunni provengono per la maggior parte da un contesto socio economico di alto livello, con famiglie di cultura elevata". E, secondo quanto riferisce la Nazione, verrebbe anche indicato che gli alunni della fascia più elevata studiano "accanto ai ragazzi delle colf impiegate nelle belle case del quartiere".

A Prato, invece, al Convitto Cicognini, la maggior parte degli studenti sarebbero "figli di professionisti" e la quantità degli alunni provenienti da famiglie svantaggiate sarebbe stata indicata come "molto bassa".

Ma, accanto a questi esempi, in cui i rapporti difendono la presenza di alunni di ceto elevato, non mancano quelli positivi. Tra tutti, c'è l'Istituto di Posanicco, in provincia di Pisa dove, "l'incontro con diverse culture arricchisce gli alunni e li rende più consapevoli della dimensione sociale in cui sono inseriti".

Dal 2015, le scuole devono compilare un rapporto di autoanalisi, compilando il Rav, Rapporto di autovalutazione fornito dal Ministero, che ha l'obiettivo di analizzare le caratteristiche peculiari delle scuole e individuarne i punti deboli, per migliorarli.

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