Cronache

Ictus, cresce il rischio per le donne Oggi Giornata Mondiale

La World Stroke Organization dedica il suo appuntamento annuale alla prevenzione di questa patologia nella declinazione «rosa»

Si celebra oggi la Giornata Mondiale contro l'Ictus promossa dalla World Stroke Organization. Il tema, in italiano, si potrebbe interpretare così: «Sono una donna e l'ictus mi può colpire in ogni momento». La scelta di incentrare la ricorrenza sui rapporti tra questa patologia grave e il mondo femminile è legata all'aumento della patologia tra le donne. Secondo dati di Boston Scientific, multinazionale Usa presente in tutto il mondo e specializzata nello sviluppo di dispositivi medici complementari o alternativi alle terapie farmacologiche in una vasta gamma di patologie, ogni anno in Italia l'ictus colpisce 150mila persone. Il male rappresenta la terza causa di mortalità (dopo le malattie cardiovascolari e i tumori) e la prima di invalidità. Le donne sembrano sempre più a rischio, con il 43% dei casi, ma con un indice di mortalità che raggiunge il 61%. Inoltre, si calcola che nei 12 mesi successivi a un ictus, i decessi femminili siano intorno al 25%, mentre quelli maschili si attestino al 22%. Sempre secondo le fonti Boston Scientific, l'incidenza mortale dell'ictus tra le donne è doppia rispetto al tumore mammario e si ritiene che una donna su 5 sarà colpita da un ictus nell'arco della vita, mentre questo rapporto per gli uomini è di 1 su 6. Tra le concause, vanno considerati, tra gli altri, l'uso di contraccettivi e la gravidanza.

Questi e altri dati hanno portato la World Stroke Organization a dedicare a questa patologia nella sua declinazione rosa la sua giornata che ha l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico, le istituzioni, le industrie e il mondo medico affinché impegnino tutte le risorse nella lotta contro questo nemico puntando su prevenzione, diagnosi precoci, terapie innovative e minimamente invasive. Da qualche anno, una risposta non farmacologica al problema ictus - in particolare di quello provocato soprattutto dalle aritmie atriali - è stata sviluppata proprio da Boston Scientific. Si chiama Watchman, un'innovazione tecnologica definita da molti «ombrellino salvavita». Il dispositivo, già impiantato in oltre 10mila pazienti nel mondo, consente la chiusura dell'auricola sinistra (o appendice atriale), la piccola ansa del cuore dove si formano i trombi che migrano al cervello causando l'ictus. Il dispositivo, impiantato con successo anche presso numerosi centri italiani, è costituito da una struttura autoespandibile in nichel e titanio e da una copertura di tessuto in Pet. La procedura, minimamente invasiva, prevede l'inserimento nel cuore tramite un sottile catetere che parte dalle regioni inguinali e arriva fino all'auricola, la chiude in modo permanente e blocca così la formazione di coaguli.

I benefici e la sicurezza dell'impianto di Watchman sono stati suffragati da numerosi studi clinici che indicano l'«ombrellino salvavita» come l'unico dispositivo per la chiusura percutanea dell'appendice atriale approvato dalla Food And Drug Administration (Fda). Il dispositivo è stato anche accreditato dalla Società Europea di Cardiologia (Esc) come metodica innovativa per prevenire l'ictus in pazienti che presentino controindicazioni all'assunzione di farmaci anticoagulanti, o per i quali queste terapie farmacologiche non siano efficaci. Ed è diventato un'arma in più per la lotta senza quartiere contro una patologia responsabile di pesanti deficit neurologici, compromissione di funzioni e, nei casi più gravi, mortalità.

Una soluzione che mira a offrire, a chi corre il rischio di essere colpito da questo male, la possibilità di vivere una vita quotidiana meno carica di apprensioni, mentre il Sistema sanitario può risparmiare sui costi di frequenti ricoveri e terapie farmacologiche di lungo termine.

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