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Ilva, Berlusconi contro Renzi: "Molto abile nel promettere"

Un Berlusconi "inedito" sull'Ilva fa le pulci a Renzi e lo definisce: "professionista della politica". In realtà il leader di Forza Italia scopre il grande inganno del governo sul siderurgico e il suo futuro

Ilva, Berlusconi contro Renzi: "Molto abile nel promettere"

Berlusconi incalza il premier Renzi sull'Ilva, terreno inedito per il leader di Forza Italia. E tuttavia, rompendo il silenzio su un argomento per troppo tempo tabù nel centrodestra, il leader di Forza Italia mostra la consueta, lucida, sintesi, affondando le velleità del governo, quel girare intorno ai problemi del più grande stabilimento siderurgico d'Europa, senza trovare soluzioni vere che non siano la vendita senza risanamento. Riferendosi a Renzi, il Cavaliere va giù subito duro: “Non affronta i problemi e così mi pare stia facendo per l’Ilva, senza arrivare ad una soluzione definitiva”.
L'Ilva è nodo irrisolto, Berlusconi lo sa, e dire (e mostrare) il “re nudo” diventa operazione di verità: “Molto abile nel promettere” dichiara Berlusconi riferendosi al presidente del Consiglio, “ma quando si tratta di passare ai fatti concreti evidenzia le lacune di tutti i professionisti della politica come lui”. Basterebbe solo un po' di buonsenso, quello che la politica, appunto, in una vicenda come l'Ilva (e non solo) non ha saputo e voluto sviluppare: “La grande industria – spiega infatti Berlusconi - può e deve svilupparsi nel dovuto rispetto dell'ambiente e quindi in maniera del tutto compatibile con le esigenze dell'occupazione, del turismo e della salute dei cittadini. Questa regola, coniugare cioè ambiente e lavoro, deve valere non soltanto per l'Ilva ma per tutte le aziende". "Come abbiamo proposto durante le ultime elezioni regionali in Puglia - ricorda Berlusconi - occorre vigilare sulla puntuale attuazione del Piano di ambientalizzazione dell'Ilva e fare di Taranto, per legge, una zona franca. Inoltre occorre incentivare un sistema che premi chi produce meno rifiuti e ricicla di più, ed omogeneizzare le politiche per la riduzione delle immissioni nocive in atmosfera per la produzione di energia da idrocarburi con quelle per la diffusione delle tecnologie di produzione da fonti rinnovabili".
Berlusconi lancia, infine, un allarme: "Se la tassazione per le imprese in Italia dovesse continuare a rimanere a livelli troppo elevati d essere un ostacolo o addirittura un impedimento insostenibile per chi vuole fare impresa, si corre il rischio che in Puglia, così come nel Sud e in tutta l’Italia, prosegua senza sosta il processo di delocalizzazione industriale verso altri Paesi, anche europei”. E il cavaliere conclude il suo intervento con un’equazione, trovando, quindi la soluzione “matematica” per l'Ilva: “più ambiente, più lavoro, meno tasse e meno burocrazia”.


Sintesi perfetta anche di un governo incapace di scendere dalla giostra degli slogan per concepire e realizzare una vera politica industriale.

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