Cronache

Ecco i migranti sull'Aquarius: i video dalla nave della Ong

Oltre 600 migranti sulla nave della Ong: "Ustionati, esausti e disidratati, ma per ora non ci sono emergenze mediche"

Ecco i migranti sull'Aquarius: i video dalla nave della Ong

Sei interventi di salvataggio in appena un weekend. La nave Aquarius da tre giorni attende di conoscere il proprio destino. A bordo 629 persone, più gli uomini dell’equipaggio, tratte in salvo al largo delle coste libiche. La vicenda che è al centro di un intrigo internazionale è iniziata sabato scorso dopo che "l'Aquarius - spiegano dall’equipaggio - aveva ricevuto l'istruzione dalle autorità marittime competenti di fare rotta a nord verso un porto sicuro (port of safety), sui media è apparsa la dichiarazione del governo italiano che annunciava, invece, la chiusura dei porti italiani".

La Aquarius attualmente è ferma tra Malta e l'Italia nell'attesa di ricevere istruzioni da parte delle autorità marittime competenti (guarda il video).

"Nonostante una operazione di salvataggio molto critica non abbiamo, fortunatamente, un'emergenza medica al momento - segnala il medico di MSF a bordo, David Beversluis -. Ma quando il gommone si è rotto, un uomo è andato a fondo sotto gli occhi dei soccorritori, che sono riusciti a prenderlo e a rianimarlo una volta fuori dall'acqua. Ora è fuori pericolo. Tutti i sopravvissuti sono esausti e disidratati perché hanno trascorso lunghe ore alla deriva su questi gommoni: ci sono molti sopravvissuti ustionati dalla miscela di benzina e acqua di mare. Dopo aver condotto diverse visite a bordo, possiamo dire che questi uomini e donne hanno avuto poco o nessun accesso alle cure mediche durante la loro detenzione in Libia".

Sophie Beau, vicepresidente del Network europeo di SOS MEDITERRANEE, spiega che "l’Aquarius è attualmente in standby nelle acque internazionali tra Malta e l'Italia, nell'urgente attesa di istruzioni sul 'porto sicuro' che sarà designato dalle autorità marittime competenti. Si tratta di una situazione inedita e preoccupante che non dovrebbe prolungarsi perché, con 629 persone a bordo, siamo già ben oltre la nostra capacità massima. La sicurezza e le cure per i superstiti a bordo non potranno essere assicurate per più di alcune ore.

Non possiamo immaginare che le preoccupazioni politiche prevalgano sulla situazione umanitaria di queste centinaia di persone appena salvate da un annegamento certo e che hanno appena lasciato l'inferno libico".

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