Cronache

Gli immigrati i nuovi padroni della stazione di Legnago

Due casi di violenza e aggressione da parte di immigrati nella stazione ferroviaria terrorizzano le donne e le forze dell'ordine di Legnago

Gli immigrati i nuovi padroni della stazione di Legnago

Una stazione ferroviaria lasciata in balìa degli immigrati. Si trova a Legnago, una cittadina in provincia di Verona che dista meno di 50 km da Vicenza, Padova, Rovigo, Mantova e Verona. Questa sua posizione strategica rende la stazione di Legnago un crocevia per molti pendolari, lavoratori e studenti, ma soprattutto per gli immigrati che fanno il bello e cattivo gioco.

Nell' ultima settimana, come racconta Libero, si sono verificati due episodi inquietanti. Il primo, avvenuto il 15 luglio, ha per protagonista un ventenne maghrebino che palpeggia una sua coetanea un po’ ovunque. Lei scappa, piangendo, e raggiunge il fratello che la attende fuori dalla stazione. Il ragazzo chiama subito i carabinieri che individuano il molestatore e lo rincorrono fra i binari. Alla fine l'africano viene arrestato, ma un carabiniere riporta una contusione alla spalla mentre l'altro si rompe una costola. Per il maghrebino arriva una condanna per direttissima con l’accusa di violenza sessuale (anche se lieve) ma viene subito scarcerato.

Quattro giorni dopo sui vagoni di un treno diretto verso Mantova c' è un extracomunitario che infastidisce chiunque. Il personale ferroviario approfitta della sosta per chiamare i carabinieri che salgono sul vagone tirando giù il disturbatore, ma lo straniero aggredisce gli agenti, tentando di strappare la pistola a un appuntato e, inneggiando all’Isis, minaccia di far saltare una bomba. Il carabiniere, però, con una mossa di karate, blocca l’immigrato ma subisce un morso violento al braccio. Arrestato e processato per direttissima, viene identificato come un tunisino trentenne, senza fissa dimora e pluripregiudicato e, alla fine, condannato a dieci mesi. Tuttavia torna subito in libertà con il divieto di ritorno nella provincia di Verona. Ovviamente in paese scatta la paura tra le donne e così una sindaca del Pd, e la polizia locale invitano le signore ad andare in stazione ‘accompagnate’.“In stazione a Legnago, dove sta per chiudere anche un commissariato della Polfer, la sicurezza non esiste più. I vigili possono solo chiamare aiuto, perché sono più abituati a far le multe che a rincorrere i delinquenti. I carabinieri, che in una sola settimana contano addirittura tre feriti sul campo, non possono intervenire con fermezza perché altrimenti i fan della Boldrini invocano il reato di tortura.

I giudici condannano anche ma, tra depenalizzazioni varie e carceri sovraffollate, i molestatori tornano in libertà”, scrive il cronista diLibero che ricorda come a breve, nella zona di Legnago arriveranno 500 profughi da accogliere a spese nostre.

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