Cronache

Inchiesta Salone del libro: Piero Fassino a processo per turbativa d'asta

Sono 26 le richieste di rinvio a giudizio chieste dalla procura di Torino a chiusura dell'inchiesta sulla vecchia gestione del Salone del libro

Inchiesta Salone del libro: Piero Fassino a processo per turbativa d'asta

La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per 26 dei 29 indagati dell'inchiesta sul Salone del Libro, circa la gestione della kermesse dal 2010 al 2015. Le accuse, a vario titolo, sono falso in bilancio, peculato e turbativa d'asta. Fra gli indagati anche l'ex sindaco Piero Fassino, l'ex assessore alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi e gli ex presidenti della Fondazione per il libro Rolando Picchioni e Giovanna Milella.

A gennaio 29 persone avevano ricevuto l'avviso di chiusura indagini, con il pm Gianfranco Colace che contesta irregolarità nella gestione dell'eventoe, in particolare, sui conti della Fondazione tra il 2010 e il 2015. Andranno a processo anche i revisori dei conti e i vertici della multinazionale Gl events.

La Procura ha formulato, invece, richiesta di archiviazione per tre indagati, fra cui l'ex assessore regionale Michele Coppola, nella giunta di centrodestra del governatore Roberto Cota, oggi direttore del settore Arte e cultura di Intesa Sanpaolo.

Fassino si difende

L'ex primo cittadino torinese è accusato di turbativa d'asta, ma si difende così: "Ho sempre agito con assoluta correttezza e trasparenza con l'unico obiettivo di garantire che il Salone del Libro potesse continuare la sua attività, evitando ogni evento che lo potesse mettere a rischio, fatto che avrebbe determinato un grave danno per Torino". L'esponente del Partito Democratico prosegue: "Stante le difficili condizioni finanziarie della Fondazione del Libro la messa in sicurezza del Salone era tutt'altro che scontata e ogni mio atto è stato finalizzato a quell'obiettivo in modo trasparente, rispettando le prerogative della Fondazione del Libro, ottemperando pienamente alle leggi vigenti e aderendo, in ogni passaggio, alle indicazioni dei consulenti legali. Valuterò con i miei legali la richiesta di rinvio a giudizio, che in ogni caso non mi addebita alcuna forma di arricchimento o interesse personale.

Guardo con serenità ai prossimi passaggi dove dimostreremo l'assoluta correttezza e linearità dei miei comportamenti, ispirati unicamente alla tutela del bene della città".

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