Cronache

Berlusconi: "Un esercito europeo per arginare l’immigrazione"

Berlusconi: "Un esercito europeo per arginare l’immigrazione"

Pubblichiamo ampi stralci dell'intervento di Silvio Berlusconi alla kermesse Ppe di Zagabria.

Vi porto la voce e i saluti dell'Italia, dove abbiamo alla maggioranza un governo di sinistra formato dal Pd che è l'ex Partito comunista e da M5S che è un movimento populista, entrambi assolutamente incapaci di governare un Paese perché mancano della preparazione, delle competenze e dell'esperienza necessaria, ma presto torneremo al governo perché abbiamo vinto tutte le recenti elezioni regionali e la coalizione di centrodestra quindi si affermerà nelle prossime elezioni nazionali.

Vi ricordo che il Partito popolare europeo e Forza Italia sono il cervello, il cuore, la spina dorsale della coalizione. Io credo che noi dobbiamo come Partito popolare europeo guardare a ciò che è il presente e il futuro immediato della nostra Europa. Dobbiamo ritornare ad una politica di sviluppo, di sostegno di imprese, ai lavoratori, all'agricoltura. Dobbiamo dare vita a una politica unica sull'immigrazione. Dobbiamo ritornare per molti versi al progetto dei nostri padri fondatori che come sapete volevano gli Stati Uniti d'Europa. Volevano un'Europa che avesse un'unica politica estera e un'unica politica di difesa. L'imperativo categorico più importante che l'Unione Europea ha di fronte è quello di unificare le Forze armate di tutti gli Stati che compongono l'Unione Europea.

L'Europa che era prima nel mondo 100 anni fa nel mondo oggi non conta nulla. Per contare dobbiamo tornare ad essere una potenza militare a livello mondiale, per poterci sedere nei tavoli segreti dove ora si decidono le cose più importanti del mondo, dove si siedono gli Stati Uniti, la Federazione Russa, la Cina. Là dobbiamo esserci in futuro anche noi ma dobbiamo avere una capacità da potenza militare anche per difenderci da una possibile immigrazione di massa che per molti studiosi della politica mondiale non è soltanto ipotizzabile ma è addirittura probabile. Soltanto con Forze armate uniche, forti e importanti noi potremmo costituire un deterrente efficace nei confronti di una possibile invasione di massa da parte del popolo africano che oggi è attestato su un miliardo e duecento milioni di persone ma che fra vent'anni arriverà - tutti gli studi lo dicono - addirittura a due miliardi e mezzo di persone. A questo l'Africa è spinta da un'altra potenza, la potenza cinese, una Paese che costituisce un totalitarismo comunista che non nasconde il suo lucido disegno: non soltanto di sfida economica e commerciale agli Stati Uniti e all'Occidente, non solo di sfida politico-culturale ma un lucido disegno egemonico.

Noi siamo l'Occidente. Noi siamo in Europa gli unici veri continuatori della tradizione cristiana, della tradizione democratica, della tradizione liberale, della tradizione garantista, della tradizione della civiltà occidentale e dei suoi principi fondamentali. Noi in Europa rappresentiamo quel complesso di valori che si è formato a partire da prima di Cristo, con la civiltà greca, che ci ha dato il diritto di libertà e il concetto di democrazia; con la civiltà romana, che ha deciso sulla divisione dei poteri; con la tradizione giudaico-cristiana, che ci ha portato alla supremazia dell'uomo sullo Stato, che è qualcosa che non ci consente mai di andare d'accordo con la sinistra comunista, perché loro pensano - al contrario di quello che ci ha portato a ritenere la nostra tradizione occidentale - che l'uomo sia inferiore allo Stato, che i diritti dei cittadini derivano e sono dati dallo Stato o da chi è al potere. Per noi i nostri diritti appartengono alla nostra natura umana, per i credenti ci vengono dati da chi ci ha creato e ci ha voluto liberi, per noi i nostri diritti - a partire dal diritto di libertà da cui discendono tutti gli altri diritti - ci appartengono, ripeto e sottolineo. Per natura noi siamo non al servizio dello Stato ma per uno Stato a cui noi diamo vita, che deve essere al nostro servizio, che deve tutelare e garantire i nostri diritti. Noi siamo dei cittadini con la C maiuscola, non siamo sudditi, così come la sinistra considera i cittadini di ogni Stato.

La Cina ha avuto secoli di governo, di dinastie che potevano tutto su tutto e su tutti, che consideravano i cittadini dei sudditi, su cui avevano diritto di vita e di morte. Poi c'è stato il terribile periodo di Mao. Con il capitalismo cinese siamo tornati al comunismo, che non deve ingannare nessuno, perché la Cina è ancora una dittatura assolutamente comunista, ripeto, con questo lucido disegno di egemonia globale sul mondo. Quindi ai nostri concittadini dobbiamo dire queste cose che per noi sono elementari. Ma che loro non sanno.

Noi siamo liberali e democratici, garantisti, cristiani. I nostri diritti sono nostri, ci appartengono per la nostra natura. Loro sono i comunisti di sempre, che considerano che lo Stato abbia tutto il potere e che i diritti dei cittadini possono essere dallo Stato conculcati, diminuiti, tolti. Questa è la differenza che rende incolmabile la distanza tra noi e loro, questa è la differenza tra noi e loro. È impossibile stare insieme a loro, collaborare con loro.

Dal più vecchio parlamentare presente nel Parlamento europeo, probabilmente dal più vecchio praticante del nostro Partito popolare europeo - che, dovete sempre sottolineare, è la più grande famiglia della democrazia e della libertà in Europa... ho sbagliato, è l'unica, vera, grande famiglia della libertà e della democrazia in Europa - gli auguri al nostro Partito popolare europeo. E a ciascuno di voi l'augurio che il futuro vostro, dell'Europa, del mondo, può consentire appunto a ciascuno di voi di realizzare i sogni e i progetti che tiene nella mente e nel cuore. Per sé e per le prossime generazioni.

Ancora tanti auguri.

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