Cronache

L'uomo che "battezza" i cicloni Sanò: ilmeteo.it? Non è una bufala

L'ad del sito si difende dalle accuse: "Il mio è un sito serio". Dare nomi ai fenomeni di alta e bassa pressione? "Nessuno lo vieta"

L'uomo che "battezza" i cicloni Sanò: ilmeteo.it? Non è una bufala

Attivo da dodici anni, ilmeteo.it è tra i servizi di meteorologia indipendente più consultati d'Italia, forte di una massa di utenti che nell'ultimo mese ha portato al sito 30 milioni di utenti unici, più di quanti ne attraggano molti portali d'informazione. Creato nel 2000 da Antonio Sanò, ilmeteo.it si è sviluppato con l'obiettivo di fornire previsioni il più possbile accurate, in grado di tenere testa a quelle dell'Aeronautica e degli altri competitor del settore.

Dietro il successo del sito - spiega Sanò - la facilità d'uso, un'offerta differenziata tra sito web e applicazioni mobile e tablet e "la capacità di dare previsioni sempre più accurate", tendendo sempre al "potenziamento della struttura già esistente".

A dare una spinta ulteriore all'attività dei meteorologi di ilmeteo.it, una community che gravita intorna al forum del sito e a una pagina facebook dedicata.

All'interno della community si è sviluppata negli ultimi mesi un'iniziativa che ha destato perplessità e qualche polemica. Di che si tratta è presto: della possibilità di scegliere i nomi che di volta in volta vengono tradizionalmente assegnati agli eventi di alta e bassa pressione. Scipione? Caronte? Tutti nomi partoriti da ilmeteo.it

La scelta avviene democraticamente, con la partecipazione di tutti gli iscritti alla community, a cui viene data la possibilità di proporre i nomi o di votare proposte altrui, fino a raggiungere un verdetto finale e un nome "ufficiale".

Polemiche si diceva. Perché in molti hanno contestato al sito di Sanò di aver iniziato a inventare denominazioni per eventi atmosferici che un nome già lo avevano. Come Caronte e Scipione, anticicloni che in realtà si chiamerebbe Stefan e Volker, stando ai nomi dati dall'Istituto di meteorologia dell’Università di Berlino.

Ed è proprio qui che le opinioni divergono. Da una parte chi contesta a ilmeteo.it di avere interrotto una tradizione, quella di adottare i nomi che venivano forniti dall'Università di Berlino. Dall'altra la risposta dell'ad di ilmeteo.it, che - forte anche di una conferma da parte dell'istituto berlinese - ribatte: "Quello che facciamo noi si fa anche in altri Paesi europei. I nomi che vengano assegnati dall'Istituto tedesco sono puramente indicativi, non esiste un documento che attesti l'ufficialità di quella denominazione e non di altre".

Sanò spiega anche il meccanismo attraverso il quale vengono dati i nomi dall'università tedesca. Con 300 euro si possono "acquistare i nomi" da dare ai fenomeni atmosferici dal sito dell'Istituto. Ma persino il Centro Meteorologico tedesco assegna spesso nomi differenti, come da qualche tempo ha iniziato a fare anche ilmeteo.it. Unica differenza, col sistema di Sanò per scegliere come chiamare un anticiclone non servono soldi, basta convincere gli altri utenti del sito.

l'a.d. risponde anche a chi ritiene l'iniziativa del sito solo un sistema promozionale, fatto per lucrare sui fenomeni atmosferici e dare maggiore visibilità al suo sito. "Il successo di ilmeteo.it - spiega - non è arrivato certo dopo Scipione e Caronte. Piuttosto il fatto che la piattaforma fosse già così conosciuta ha fatto sì che i nomi che abbiamo dato abbiano avuto poi una risonanza anche sui media nazionali".

Nessun passo indietro, dunque. Anzi, si continua sulla stessa strada e sul filone "dantesco".

"Il prossimo fenomeno? Lo chiameremo Minosse, come il giudice infernale".

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