Cronache

"Così il Senato promuove le cure antiscientifiche"

Il presidente dell’Iss, Ricciardi, attacca la scelta di organizzare un convegno sulla medicina non convenzionale a Palazzo Madama.Scontro anche sull’obbligo di vaccinazione per frequentare i nidi pubblici. Già raccolte migliaia di firme per bloccare la legge

"Così il Senato promuove le cure antiscientifiche"

Medicine alternative: è guerra tra istituzioni, Senato e Istituto Superiore di Sanità (Iss), ovvero ministero della Salute. Uno scontro che dà la misura della gravità della situazione e si inserisce in un quadro complessivo segnato da una profonda spaccatura tra la società e il mondo della scienza e della medicina “ufficiale", che ha progressivamente perso autorevolezza e credibilità e soprattutto la fiducia dei suoi potenziali pazienti.

Un altro fronte caldo è pure quello delle vaccinazioni che stanno progressivamente perdendo terreno tanto che il ministero della Sanità ha messo in cantiere una legge che esclude dai nidi pubblici i piccoli che non sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Legge che viene considerata una violazione della libertà di cura e contro la quale si stanno muovendo associazioni di cittadini che hanno già raccolto migliaia di firme per bloccarne l’approvazione.

Sulle cure alternative invece si consuma un duro confronto a libello istituzionale puntualmente registrato dal sito specialistico Quotidianosanità.it. Pietra dello scandalo un convegno organizzato in Senato per parlare della validità di Agopuntura, Ayuyrveda, Omeopatia e di altre terapie non “tradizionali“ e soprattutto del loro eventuale ingresso tra le pratiche a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il Simposio si terrà il prossimo 29 settembre a Palazzo Madama ed è stato promosso dal senatore del gruppo Misto, Maurizio Romani insieme all’Associazione per la Medicina centrata sulla Persona Onlus.

Iniziativa che ha però suscitato l’immediata reazione del Cicap (il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale fondato nell’89 da Piero Angela) che ha rivolto un appello sia al presidente del Senato, Piero Grasso sia all’Istituto Superiore di Sanità. «Tra le pratiche presenti nel programma del convegno l’unica ad aver dato chiari risultati sperimentali positivi, pur con alcune limitazioni, è la fitoterapia -scrive il Cicap- Pur riconoscendo il diritto individuale alla libertà di cura riteniamo che il sistema sanitario nazionale, finanziato con denaro pubblico, debba garantire esclusivamente le terapie di efficacia dimostrata».

Non solo il Comitato boccia la scelta del Senato di ospitare il convegno accusandolo di «irresponsabilità» . Inaccettabile , proseguono, che «le più alte istituzioni pubbliche promuovano eventi antiscientifici proprio nel momento in cui la cronaca riporta diversi casi di persone morte per avere abbandonato cure efficaci in favore di pratiche alternative». Un appello prontamente accolto da Walter Ricciardi, presidente dell’Iss. «Pur nell’assoluto rispetto delle più alte Istituzioni parlamentari -scrive Ricciardi- É da accogliere la richiesta del Cicap al Presidente Piero Grasso di non promuovere pratiche antiscientifiche nei luoghi istituzionali». Ricciardi ricorda che «l’evidenza e l’efficacia dimostrate attraverso il metodo scientifico e l’interesse dei cittadini devono essere la stella polare che guida le azioni di promozione della salute e dell’offerta pubblica dei servizi sanitari».Per Ricciardi è assai pericoloso «confondere la libertà di cura con i criteri con cui deve essere garantito un equo accesso alle cure per tutti i cittadini e che deve riguardare terapie e metodi di provata efficacia, condivisi dalla comunità scientifica in modo da evitare sprechi di risorse a danno della collettività».

Parole che richiamano alla memoria casi come quello della cura del dottor Luigi Di Bella o il recente caso Stamina. Nel primo un movimento di cittadini convinti dell’efficacia del Metodo Di Bella esercitò una pressione tale sul governo da indurre il ministero della Salute a promuovere una sperimentazione del metodo per verificarne l’efficacia nella cura di alcuni tumori. La sperimentazione bocciò il metodo ma non spense la fiducia di migliaia di persone in quella terapia che tutt’ora molti preferiscono alle cure del servizio sanitario nazionale. Il punto cruciale infatti è proprio questo. Ovvio che ciascuno di noi ha diritto di curarsi come meglio crede ma la sanità pubblica deve fare scelte basate su criteri rigorosamente scientifici. Almeno questo è l’auspicio.Dunque Ricciardi prosegue osservando che anche se «il Parlamento ha il diritto-dovere di discutere e dibattere ogni argomento attenga alla vita dei cittadini» è pur vero che «la promozione di cure antiscientifiche significa fare un’operazione culturale che va in direzione contraria alla costruzione di un sistema sanitario equo e sostenibile».

Parole che colgono di sorpresa il promotore del Simposio, Romani che ricorda a Ricciardi «che proprio in Senato la commissione Sanità ha incardinato un testo base di più disegni di legge con il quale si punta a normare discipline quali l’omeopatia e l’agopuntura». Non solo. Romani insiste sottolineando che «Regioni come la Toscana, o più di recente il Piemonte, hanno inserito proprio l’omeopatia e l’agopuntura all'interno dei loro sistemi sanitari regionali. A questo si aggiunga che la stessa Aifa, recependo la normativa europea, sta registrando l’immissione in commercio di diversi medicinali omeopatici.

Mi sembra singolare a questo punto che si possa riconoscere e registrare questi prodotti come farmaci, ma non si possa discutere su come normare tutto ciò che serve per poter far conoscere e prescrivere questi medicinali».

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