Cronache

Jihadista condannato fa ritorno a Cassano d’Adda ai domiciliari

Condannato in primo grado di giudizio per “associazione terroristica”, reato ridimensionato in “apologia del terrorismo”, l’egiziano dovrebbe in ogni caso essere espulso dal nostro paese al termine della pena. Intanto fa ritorno nella sua casa comunale del centro di Cassano d’Adda per scontare ai domiciliari quanto gli rimane

Jihadista condannato fa ritorno a Cassano d’Adda ai domiciliari

Sta creando grande clamore e preoccupazione tra i cittadini di Cassano d’Adda la sentenza d’appello presa dal Tribunale di Genova nei confronti di un cittadino di nazionalità egiziana, condannato per terrorismo in primo grado di giudizio ed ora destinato a scontare il resto della pena ai domiciliari nella sua casa del comune lombardo.

Il 37enne Hossameldin Antar, questo il nome dell’uomo, era stato indagato dalla Procura di Genova in quanto ritenuto appartenente ad una cellula jihadista attiva in Liguria, con funzioni di reclutatore. Il tribunale lo aveva quindi condannato per terrorismo, riuscendo a rilevare il suo ruolo, “contiguo” all’Isis, di istigatore di attentati e di ricercatore di nuovi adepti online che potessero aderire alla causa del Califfato. Da qui la decisione di rinchiuderlo nel carcere di massima sicurezza per terroristi di Rossano Calabro, con una condanna a 5 anni per “associazione terroristica”. Condanna poi ridotta a 3 anni e 8 mesi in appello dalla Corte d’Assise, che ha ridimensionato il reato in “apologia di terrorismo”. In entrambi i casi è comunque previsto che al termine della pena per l’egiziano scatti l’immediata espulsione dal nostro paese. Ma intanto l’ultimo colpo di scena.

L’abilità del suo avvocato, Vincenzo Platì, ha permesso che il resto della pena dei 3 anni e 8 mesi venisse scontato dal suo assistito non nel carcere, bensì all’interno della propria abitazione, una casa comunale nel centro di Cassano d’Adda.

Scontata la preoccupazione dei cittadini e del sindaco del centrosinistra Roberto Maviglia, che così ha commentato su “Il Giorno”: “Qualche preoccupazione c’è. È quantomeno scoraggiante il fatto che un’amministrazione comunale debba apprendere dalla stampa decisioni di questa portata della magistratura. Ovviamente, non entriamo nel merito dell’operato dei giudici, tuttavia, vogliamo saperne di più. Una volta individuato il referente all’interno alla magistratura a cui sottoporre la questione, cercheremo di valutare insieme se e quali potrebbero essere le conseguenze, oltre a capire le motivazioni di questa decisione, circa la presenza in città agli arresti domiciliari di questo personaggio”.

Deciso ad intervenire con forza il rappresentante locale della Lega Andrea Moretti: “Come consigliere dell’opposizione farò richiesta di tutti i documenti possibili al fine di allontanare queste persone da Cassano”.

Intanto, al suo rientro a casa l’egiziano è stato accolto dal calore della famiglia e degli amici, ricevendo atti di solidarietà per le sue vicende giudiziarie.

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