Cronache

Lanciano, la banda delle belve formata da dodici romeni

Si indaga su dodici romeni: farebbero parte di una maxibanda dedita a pestaggi e rapine violente. Tra cui quella nella villa dei Martelli a Lanciano (Chieti)

Lanciano, la banda delle belve formata da dodici romeni

Non solo Alexandru Bogadan Colteanu, i fratelli Costantin Aurel e Ion Cusmin Turlica, il cugino Aurel Ruset, l'autista-Palo George Bogdan Ghiviziu e il fiancheggiatore Gheorghe Traian Jacota. La "banda delle belve" di Lanciano (Chieti) sarebbe formata da almeno dodici persone.

Tanti sarebbero infatti i romeni su cui indagano gli investigatori del Frentano. Si stringe il cerchio attorno alla maxibanda che da almeno un anno commette pestaggi e rapine violente in tutta la provincia di Chieti. Furti che in alcuni casi si sono tramutati in veri e propri massacri. Come quello ai danni di Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan, che ha permesso di incastrare i primi sei malviventi.

Tutto è partido dall'analisi dei sei casi più cruenti. Ma la procura sta lentamente ricostruendo tutta una rete che ha portato a innumerevoli furti in tutta la zona. Come racconta il Messaggero Abruzzo, infatti, sul campo sarebbero schierati agenti, carabinieri lo Sco e l'Anticrimine diPescara. Da Roma e dalla Calabria l'Arma ha inviato anche dieci uomni del gruppo Compagnie di intervento operativo, specializzato nel controllo territoriale.

Sembra che gli inquirenti abbiano già in mano una vera e propria mappa della delinquenza, fatta di identità, foto e utenze telefoniche. Si lavora all'analisi degli spostamenti dei sospetti per incastrarli e correlarli alle singole rapine.

Intanto il gip ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per Alexandru Bogdan Colteanu, il 26enne romeno considerato il capo della banda e anche il più sanguinario, dal momento che sarebbe stato proprio lui a tagliare il lobo dell'orecchio della Bazzan. Colteanu è rinchiuso nel carcere di Caserta dal 28 settembre, quando fu arrestato mentre cercava di vendere un orologio rubato proprio ai Martelli.

Anche per lui, come per gli altri quattro, l'accusa è di rapina pluriaggravata, sequestro di persona, lesioni gravissime, porto abusivo di arma.

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