Cronache

Lanciano, il romeno più feroce era già condannato per rapina

Il "capo" della banda che ha aggredito i coniugi Martelli era stato condannato anni fa per una rapina a Frosinone: il copione era stato lo stesso

Lanciano, il romeno più feroce era già condannato per rapina

Alexandru Bogadan Colteanu non è nuovo alle forze dell'ordine. E nemmeno alle rapine violente. Il romeno 26enne - anche se la Scientifica ritiene ne abbia tre in meno -, il più sanguinario e feroce della banda che una settimana fa aggredì Carlo Martelli e sua moglie Niva Bazzan nella loro villa di Lanciano (Chieti), aveva già in capo una condanna per due rapine. Anch'esse violentissime.

Come racconta Quotidiano.net, infatti, il giovane era conosciuto come testa calda fin da piccolissimo, quando viveva a Frosinone. Qui faceva occasionalmente il giardiniere, senza però tenersi fuori dai guai. Quando era 17enne è stato condannato insieme al fratello, a due albanesi e a un altro italiano proprio per rapine condite da violenza gratuita. Una in particolare ha lo stesso copione di quella di Lanciano.

La notte tra il 10 e l'11 giugno 2013, quattro incappucciati entrarono in casa di Mario Marini, 86enne padre dell'ex sindaco Pd Michele Marini. L'anziano viveva solo e fu minacciato con una pistola, legato a una sedia e picchiato brutalmente. Infine lasciato agonizzante per terra. Pochi giorni prima, nella stessa zona, un'altra coppia era stata massacrata con delle mazze e rapinata.

La banda venne poi catturata un un casolare. Allora, in quanto minorenne seppur ancora per pochi mesi, fu affidato a una casa famiglia in Umbria, poi ai servizi sociali. Infine nel 2017 arrivò un ordine di carcerazione di un anno e quattro mesi. Ma nel frattempo lui si era reso irreperibile. Nel tempo si è nascosto dietro molteplici identità diverse e ultimamente bazzicava Napoli e Caserta. Proprio in Campania è stato beccato: stava cercando di vendere fuori dallo stadio un orologio di Carlo Martelli. Ora gli investigatori devono cercare "prove inequivocabili" per collocarlo nella villa del Frentano domenica scorsa. Ed evitare così che torni di nuovo in libertà.

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