Cronache

L'Aquila, dirigente sospesa "Non portò acqua ai consiglieri"

Ma il giudice la reintegra: "Non spettava a lei". E condanna il Comune a pagare 10mila euro per mobbing

L'Aquila, dirigente sospesa "Non portò acqua ai consiglieri"

Sospesa per non aver portato l'acqua ai consiglieri. Protagonista della vicenda è Paola Giuliani, 56enne dirigente de L'Aquila accusata dal sindaco Massimo Cialente di aver "disonorato l'amministrazione comunale" ed essere venuta meno alla "leale collaborazione con l'ente" durante "un particolare periodo canicolare".

Era il 26 luglio del 2012 e la Giuliani aveva dimenticato di mettere delle bottigliette d'acqua sui banchi del consiglio comunale. Per questo il segretario generale Carlo Pirozzolo aveva avvisato il sindaco Cialente che era stata individuata nella dirigente la responsabilità del "grave disagio" patito dai consiglieri della città abruzzese. A quel punto il primo cittadino chiese e ottenne la sospensione della donna.

Come racconta Repubblica, la Giuliani, però, non è stata a guardare e ha fatto ricorso al tribunale de L'Aquila denunciando il Comune per mobbing e ottenendo l'annullamento della sospesione e il reintegro al lavoro.

"È del tutto pacifico che l'approvvigionamento di bottigliette d'acqua nel corso di una seduta del consiglio comunale non rientri tra le funzioni spettanti a un dirigente", ha sentenziato il giudice del lavoro che ha quindi condannato Cialente a pagare una multa di duemila euro e il Comune a 10mila euro per mobbing.

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