Cronache

Ha investito e ucciso la 23enne: il clandestino (ubriaco) era stato espulso

Lo straniero avrebbe effettuato il sorpasso in un tratto vietato, invadendo la carreggiata opposta e uccidendo la giovane

Ha investito e ucciso la 23enne: il clandestino (ubriaco) era stato espulso

Tragico incidente a Celano, in provincia de L'Aquila, dove Sara Sforza ha perso la vita dopo un impatto davvero terribile. Il sinistro fatale è stato causato da J.A., un giovane di nazionalità marocchina, già noto alle forze dell'ordine: in passato era stato raggiunto da un provvedimento di espulsione che era stato però impugnato in Cassazione dal suo legale. L'impatto è avvenuto precisamente in località Tre Ponti, sulla statale Tiburtina: la vittima era alla guida di una Renault Twingo in compagnia del suo ragazzo di 31 anni, rimasto gravemente ferito ma non sarebbe in pericolo di vita; ha riportato un trauma cranico e fratture agli arti inferiori.

Improvvisamente sono stati travolti da un'Alfa 159. La dinamica dell'accaduto è ancora al vaglio di polizia e carabinieri, ma secondo una prima ricostruzione lo straniero avrebbe effettuato un sorpasso azzardato nonostante in quel tratto fosse vietato: avrebbe invaso la carreggiata opposta, coinvolgendo anche un'Audi. È stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per tentare di estrarre i due dalle lamiere della vettura, ma non c'è stato nulla da fare per Sara.

Positivo ad alcol e droga

Sul posto sono prontamente giunti i carabinieri della compagnia di Avezzano - che hanno provveduto a eseguire tutti i rilievi del caso per ricostruire i fatti - e i sanitari del 118, che si sono occupati di trasportare i feriti al pronto soccorso dell'ospedale marsicano. Il marocchino se l'è cavata con una prognosi di 30 giorni; è risultato positivo ai test su alcol e droga. Al momento è indagato per omicidio stradale, ma non è ancora stato arrestato.

Enzo Di Natale ha espresso il proprio dolore per quanto si è verificato: "Conoscevo bene lei e la sua famiglia. Era una bravissima ragazza. Per noi ora c'è solo tanto dolore". Il sindaco di Aielli, dove la ragazza viveva con mamma Domenica, papà Fabio e la sorella Silvia, ha esplicitato il cordoglio del paesino in provincia de L'Aquila: "Ci stringeremo vicino alla famiglia che ne ha veramente bisogno. Solo tanto dolore e nient’altro". Il primo cittadino ha poi concluso: "Oltre all'angoscia c'è anche tanta rabbia e molto disorientamento, per come si è consumata questa terribile tragedia e per l'evolversi dei fatti. Questo però è il tempo del silenzio, del dolore e del rispetto di un lutto straziante". La famiglia era conosciuta in zona anche per l'attività commerciale che conduce. In seguito all'autopsia verrà dato il via libera per il funerale.

Duro il commento di Roberto Calderoli: "Non si era fermato ad un posto di blocco pochi giorni prima eppure era libero e stava guidando a folle velocità e in stato di ebbrezza. Inspiegabilmente non è in carcere. Ma ai genitori e agli amici di questa vittima chi si prende l’onere di spiegare perché questo criminale è ancora libero?".

Il vicepresidente del Senato ha concluso: "Se questo marocchino fosse stato espulso, oggi avremmo una vittima in meno sulle nostre strade".

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