Cronache

Latte in vena: muore un neonato al San Giovanni di Roma

Tragico errore al San Giovanni di Roma: invece della flebo di fisiologica, gli è stato iniettato nelle vene il latte

Morire per un grossolano errore. Invece della flebo di fisiologica, gli è stato iniettato nelle vene il latte. È bastato questo a Marcus, un neonato nato prematuro qualche giorno fa, per perdere la vita. Il tragico episodio è successo al San Giovanni di Roma.

Secondo la ricostruzione fatta dal Corriere della Sera Jacqueline De Vega, una donna filippina alla trentesima settimana di gestazione, è andata al Grassi di Ostia non appena ha iniziato ad avere le contrazioni. Qui, la donna ha partorito, ma viste le condizioni di salute del bebè nato prematuro di dieci settimane, i medici del Grassi hanno deciso di trasferirlo al San Giovanni dove è stato ricoverato nel reparto di Neonatologia per ricevere le cure intensive. Quando il piccolo è stato ricoverato, qualcosa è andato andato storto: il bebè ha iniziato a sentirsi molto male finché non è morto. Sono subito scattate le indagini per capire quali sono state le cause del decesso: analizzando la cartella clinica del neonato, la direzione dell'ospedale si accorta di numerosi errori tanto che ha deciso di sporgere una denuncia alle autorità competenti.

La procura romana ha subito aperto un'inchiesta e ha iscritto sul registro degli indagati i nomi dei medici che hanno assistito il neonato nei giorni scorsi. A questo punto, oltre a far luce sugli eventuali errori dei medici, l'indagine della procura di Roma dovrà chiarire da una parte se ci sono state omissioni, dall'altra se il personale del San Giovanni ha addirittura tentato di insabbiare il tragico episodio. "Nei prossimi giorni, verrà ascoltata dagli inquirenti anche la madre del piccolo - spiega il Corsera - è necessario stabilire come mai neanche lei abbia denunciato i fatti e capire se, in realtà, volesse disfarsi del bambino". Dopo aver saputo della morte del figlio, Jacqueline De Vega ha detto che era pronta per una battaglia legale e che voleva vedere chiaro fino in fondo su quanto è successo: vuole la verità.

Il pm di turno Michele Nardi ha bloccato immediatamente le procedure di cremazione del piccolo Marcus e disposto accertamenti, a cominciare dall’autopsia, per fare luce sulle cause del decesso.

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