Cronache

Il killer della strage di Orlando era iscritto ad una chat gay

Omar Mateen, l'attentatore di Orlando, era anche un assiduo frequentatore del locale gay che ha colpito e aveva in mente di attaccare pure Disney World

Omar Mateen, il killer di Orlando
Omar Mateen, il killer di Orlando

Non solo i locali gay ma anche Disney World era un potenziale obiettivo per Omar Mateen. Secondo People Magazine, che cita una fonte federale, infatti l'attentatore della strage di Orlando aveva fatto una ricognizione anche nel famoso parco giochi.

Mateen frequentava il locale gay di Orlando

Secondo altre testimonianze, poi, Mateen sarebbe stato visto recarsi più volte nel night dove ha ucciso 49 persone e ne ha ferito 53. "A volte si metteva in un angolo e si sedeva a bere da solo, altre volte era così ubriaco da risultare molesto", ha detto un testimone, Ty Smith, al quotidiano Orlando Sentinel, che avrebbe visto l'attentatore almeno una dozzina di volte."Non abbiamo parlato molto con lui, ma mi ricordo di lui che diceva qualcosa su suo padre", ma "non ci ha mai detto che aveva una compagna e un bambino", ha raccontato Smith. Un altro cliente abituale del locale notturno ha spiegato al Los Angeles Times che Mateen lo aveva avvicinato tramite un'app usata dai gay, Jack’d alla quale il killer di Orlando era iscritto. I due hanno chattato per circa un anno senza mai incontrarsi fino al giorno della strage. Quel giorno, intorno all'una del mattino, l'uomo ha visto Mateen e lo ha salutato con un semplice "Ehi" a cui è seguita una risposta analoga e un cenno del capo. Un ex compagno dell’accademia di polizia, sotto anonimato, ha detto al Palm Beach Post che Mateen era gay ma non aveva fatto coming out, che gli aveva chiesto di uscire ma lui aveva rifiutato, e che erano comunque andati insieme in diversi bar Lgbt. La notizia non è stata confermata perché alcuni dei locali citati hanno chiuso e il proprietario dell'unico bar ancora aperto ha dichiarato di non aver mai visto Mateen. Ora gli inquirenti stanno vagliando la pista dell’omosessualità dell'attentatore e di una aggressività legata all’abuso di alcol.

La solidarietà verso la comunità gay

Intanto in tutto il mondo, sono state indette delle veglie in ricordo delle vittime e migliaia di persone si sono radunate nella notte nel centro di Orlando. A New York, le luci dell'Empire State Building sono state spente. L'imam Muhammad Musri, della Islamic Society della Florida centrale è intervenuto per portare la solidarietà dei musulmani, e ha definito la strage di domenica "un atto di terrore e di odio". Giovedì Obama arriverà a Orlando e "renderà omaggio alle vittime e manifesterà la sua solidarietà alla comunità, che comincia a pensare alle sue ferite", si legge in un comunicato.

Ieri il presidente degli Usa ha spiegato che l'attentatore di Orlando era "un estremista creato in casa", "ispirato dalle informazioni collegate all'estremismo disseminate su internet".

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