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Da leader a scrittori milionari Ora chiamateli "radical ricchi"

Da leader a scrittori milionari Ora chiamateli "radical ricchi"

Ridurre le disuguaglianze, temperare gli eccessi del mercato, aprire le porte agli esclusi. Queste idee filantropiche sono il lievito degli anticipi milionari che i leader politici, finito il proprio mandato, riescono a strappare a editori e istituzioni varie. A scanso di equivoci, fanno benissimo: hanno abbandonato il potere e non il contante. Un povero ex presidente degli Stati Uniti deve pur campare, possibilmente senza rinunciare al tenore di vita conquistato. Quindi sotto con libri e conferenze e consigli d'amministrazione e consulenze. Ci sono aneddoti da raccontare e know how da far fruttare. Per continuare ad aiutare il prossimo e se stessi. Prendiamo Barack e Michelle Obama. Hanno passato otto anni alla Casa Bianca. Ora, come tutti i disoccupati, cercano di sbarcare il lunario. La coppia ha convocato l'agente letterario Robert Barnett e organizzato una piccola asta vinta dalla casa editrice Penguin Random House alla modica cifra di 60 milioni di dollari per due distinti memoir. Obama è già un autore affermato. I suoi bestseller hanno venduto quattro milioni di copie, incassando 10 milioni di dollari. I pronostici però puntano su Michelle: vuoi vedere che in classifica batterà Barack? Anche gli altri ex non sono stati maltrattati. Bill Clinton ha firmato un contratto da 15 milioni di dollari per l'autobiografia My Life. Controversa la sorte della moglie Hillary. I ricordi da first lady, Living History, fecero il botto e 8 milioni di dollari apparvero sul suo conto corrente. Ma il recente Stronger Together, che avrebbe dovuto lanciare la corsa alle presidenziali, si è fermato a tremila copie. Non c'è stato bisogno di transennare le librerie... I democratici sono maestri nel farsi pagare, ma anche i repubblicani sanno contare. George W. Bush ha guadagnato 10 milioni di dollari per Decision Points. La moglie Laura si è accontentata di 1,8 milioni di dollari per Spoken From the Heart. Il fuoriclasse però è l'ex leader laburista inglese Tony Blair. Il Sunday Times ha calcolato che come conferenziere vale 7.300 euro al minuto. L'ex vicepresidente statunitense Al Gore, per un'ora, chiede invece centomila euro. Briciole. Blair ha firmato contratti da 2 milioni di sterline l'anno come consulente della banca di investimenti JP Morgan Chase; e da 500mila sterline per il Zurich Financial Service. Ha inoltre ottenuto 4,6 milioni di sterline per le sue memorie.

Anche i politici italiani (ma in Italia non sono mai ex, tornano sempre, come i morti viventi) si danno alle lettere. Walter Veltroni, a causa delle troppe recensioni adoranti, oggi vive nella convinzione di essere scrittore e regista. Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, sostiene di essere un romanziere e come prova adduce un paio di libri pubblicati, in amicizia, per Bompiani. Misterioso infine il caso Matteo Renzi. Dopo aver onorato i tipi di Giunti, Mondadori e Rizzoli, di recente è passato a Feltrinelli. Si favoleggiava, sui giornali, di un anticipo cospicuo. Titolo di lavorazione: Semplice. Uscita prevista: adesso. Del tomo, però, si sono perse le tracce dopo i rovesci successivi al referendum.

Sembrava Semplice, invece No.

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