Cronache

Lecco, i beagle salvati da Green Hill sfilano alla "marcia della libertà"

Centinaia di cani per le vie del centro di Lecco. L'ex ministro: "Presentate tre proposte di legge contro la vivisezione e per la promozione di metodi alternativi agli esperimenti"

L'ex ministro Michela Vittoria Branbilla alla marcia per i beagle
L'ex ministro Michela Vittoria Branbilla alla marcia per i beagle

La battaglia parlamentare ricomincia. I beagle salvati da Green Hill hanno sfilato oggi per le vie del centro di Lecco: una marcia in libertà diventata attrazione per grandi e piccini grazie all'iniziativa promossa e organizzata dalla Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa), associazione animalista costituita dall’ex ministro Vittoria Brambilla scesa in campo in prima persona per salvare i cuccioli che oggi hanno sfilato accompagnati dalle famiglie che ora li hanno in affido.

Sono ben tre le proposte di legge contro la vivisezione e per la promozione di metodi alternativi agli esperimenti in vivo, che la Brambilla ha già depositato alla Camera come primo firmatario, in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente; per sostenerle, prende avvio, sia sul sito ufficiale sia ai gazebo delle associazioni animaliste, una raccolta di firme indirizzata ai presidenti di Camera e Senato. Ad annunciarlo è stata la Brambilla durante la manifestazione di questa mattina a Lecco. Duplice lo scopo della "marcia della libertà" con i cani scampati ai laboratori: festeggiare la recente decisione del tribunale del Riesame di Brescia, che ha confermato il sequestro preventivo dei beagle e quindi l’affidamento, e rilanciare le iniziative contro la vivisezione sostenendo le tre proposte di legge

"La battaglia in parlamento, che regola l’utilizzo degli animali nei test scientifici, riprende esattamente dal punto dove si era interrotta alla fine della scorsa legislatura", ha spiegato la Brambilla il cui "pacchetto" comprende tre proposte di legge sulla vivisezione. La prima prevede l’abolizione dei test sugli animali e la destinazione allo sviluppo di attività di ricerca con metodi sostitutivi di risorse pari a quelle spese per finanziare la ricerca con gli animali. Questo rimane l’obiettivo a lungo termine. Nelle more, interviene la seconda proposta di legge per la protezione degli animali da laboratorio che recepisce la direttiva secondo criteri restrittivi, tra cui il divieto di allevamento e di fornitura di primati non umani, cani e gatti destinati alla sperimentazione in tutto il territorio nazionale, il divieto di utilizzo di animali negli ambiti sperimentali di esercitazioni didattiche, esperimenti bellici, xenotrapianti e ricerche su sostanze d’abuso e, infine, il divieto di esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia. Allo sviluppo e alla convalida di metodi alternativi è vincolato il 30% dei fondi nazionali ed europei destinati alla ricerca.

La terza proposta di legge mira a rendere più efficace la normativa in vigore sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale, troppo spesso ignorata da Università e Istituti di ricerca.

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