Cronache

Ecco cosa ha fatto scattare l'ira del gioielliere

Terribile sparatoria in centro, muiono due banditi. Sei anni prima il titolare della gioielleria aveva già subito una rapina: in quell'occasione lui e la figlia erano stati picchiati e legati

Ecco cosa ha fatto scattare l'ira del gioielliere

Si è conclusa con due morti la sparatoria avvenuta mercoledì sera nei pressi di una gioielleria a Grinzane Cavour in frazione Gallo (Cuneo). Le autorità locali stanno ancora indagando per ricostruire le esatte dinamiche della vicenda, ma pare che ad aprire il fuoco sia stato il proprietario del negozio sito in via Garibaldi, Mario Roggero, che già nel 2015 era stato vittima di una violenta rapina.

Cosa accadde nel 2015

Il 22 maggio di ormai 6 anni fa, un uomo ed una donna di etina sinti si presentarono all'interno della gioielleria, fingendosi degli acquirenti. Cogliendo il proprietario di sorpresa, i due impugnarono alcune armi tenute nascoste sino a quel momento ed immobilizzarono sia il titolare che la figlia. Picchiate e legate con delle fascette di plastica, le vittime furono rinchiuse all'interno di una piccola stanza, dove rimasero per tutta la durata della rapina. Liberi di agire, i due sinti riuscirono ad andare via dalla gioielleria con un bottino di circa 300mila euro. Saliti a bordo di un'auto rubata, si allontanarono velocemente dalla zona.

Seri i danni riportati da padre e figlia in seguito all'aggressione subita. Trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Alba, entrambi dovettero ricevere cure mediche. Al titolare della gioielleria furono assegnati ben 30 giorni di prognosi a causa delle lesioni riportate, fra cui anche la frattura del setto nasale. Sua figlia, invece, fu dimessa con una prognosi di 5 giorni. Individuati dalle autorità locali, i due sinti, sposati ed entrambi 45enni, furono tratti in arresto: sequestrati, durante la perquisizione, oltre 10 kg di articoli di gioielleria.

La sparatoria

Intorno alle 18:30 di mercoledì 28 aprile la nuova rapina. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tre soggetti armati avrebbero tentato di fare irruzione all'interno del negozio, incontrando però la resistenza del titolare. Quest'ultimo, che in quel momento si trovava in compagnia della moglie e della figlia, sarebbe stato minacciato dai criminali, i quali avrebbero rivolto contro di loro le armi di cui erano in possesso. In breve, la situazione sarebbe degenerata.

Scene da Far West, quelle descritte dai cittadini che si sono ritrovati loro malgrado ad assistere. Al termine della sparatoria (almeno 5 i colpi esplosi), due banditi sono rimasti a terra, mentre il terzo componente della banda sarebbe riuscito a fuggire. Inutile l'intervento del personale sanitario del 118: per i feriti non c'era già più nulla da fare.

Ad occuparsi del caso i carabinieri della compagnia di Alba, che in queste ore stanno ascoltando i racconti dei testimoni. "Mi batte il cuore, è stato terribile: ho avuto paura di morire", ha affermato una giovane, come riportato da Repubblica. "La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc", ha commentato il sindaco Gianfranco Garau.

Le parole di Salvini

"Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita", ha scritto su Facebook il leader del Carroccio. "Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia.

La difesa è sempre legittima".

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