Cronache

"Il terzo bambino ucciso". È allarme sulla cassettiera Ikea

Il modello "Malm" deve essere inchiodato al muro, dice l'azienda. Non farlo può causare gravi incidenti

"Il terzo bambino ucciso". È allarme sulla cassettiera Ikea

La cassettiera dell'Ikea ha ucciso un altro bimbo: il mobile lo ha schiacciato mentre era nel suo letto.

È sempre la stessa storia, il mobile non viene inchiodato al muro e cade. Due bambini piccoli erano già morti schiacciati dalla cassettiera che non era stata fissata contro la parete. Nel febbraio 2014 è deceduto Curren Collas, di 2 anni. Tre mesi dopo è stato travolto un bambino di 23 mesi. Dopo questi due drammi, Ikea ha pensato di lanciare una campagna di sensibilizzazione e ha offerto ai propri clienti un fissaggio gratuito per evitare nuove tragedie. Ma il problema si è ripetuto.

Anche questa volta il mobile del modello "Malm" non era stato agganciato al muro e ha schiacciato il bimbo di 22 mesi. La mamma del piccolo ha raccontato di aver lasciato il figlio Ted che dormiva nella sua stanza. Dopo venti minuti è tornata e ha visto che il mobile era caduto sul suo bimbo, uccidendolo. L’agenzia per la difesa dei consumatori ha aperto un'inchiesta per comprendere le dinamiche dell'incidente.

Ikea, negli anni passati, aveva già messo in guardia i propri clienti circa i pericoli della sua gamma "Malm", disponibile in tutto il mondo. Ora, l’azienda non può fare che dare le più sentite condoglianze alla famiglia del piccolo, ma gli avvisi sulla scarsa stabilità del mobile erano già diffusi da tempo. "Noi di Ikea pensiamo che i bambini siano le persone più importanti del mondo e la loro sicurezza ha la massima priorità - fa sapere l'azienda -.

Purtroppo, ancora una volta dobbiamo ribadire che la cassettiera non era stata attaccata al muro".

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