Cronache

Lettera aperta al ministro Orlando

Volevamo segnalare un caso a nostro giudizio molto grave che a occhio rientra sotto la sua giurisdizione

Lettera aperta al ministro Orlando

Egregio ministro della Giustizia Andrea Orlando, ci scusi se la scomodiamo in questi giorni particolari. Immaginiamo che lei sia in vacanza. Ne ha ben diritto, lo siamo in tanti. Ma per alcune professioni, tra le quali la sua e la mia, la vacanza è solo un luogo e purtroppo mai un tempo veramente libero. Accadono fatti e incombono decisioni, così c'è da stare sempre all'erta. Volevamo segnalare un caso a nostro giudizio molto grave che a occhio rientra sotto la sua giurisdizione. Caso che, nella distrazione post ferragostana, evidentemente è sfuggito ai più, lei compreso. Mi riferisco al tentato sequestro di una bambina di cinque anni avvenuto pochi giorni fa su una bellissima spiaggia italiana, per l'esattezza a Vittoria, in Sicilia. Lo riassumo brevemente. Un immigrato indiano con precedenti penali e foglio di via obbligatorio, approfittando della distrazione dei genitori, ha rapito la suddetta bimba e si stava dileguando. L'uomo ha mollato il colpo quando si è reso conto che padre e bagnanti, forse attirati dalle urla della piccola, lo stavano braccando. Poche ore dopo le forze di polizia, con una esemplare caccia all'uomo, lo hanno arrestato.

Fino a qui, parliamo di una storiaccia a lieto fine. Ma il fatto è, signor ministro, che un suo «dipendente», magistrato al tribunale di Ragusa, non ha convalidato l'arresto dell'indiano e - vanificando il lavoro di carabinieri e poliziotti - ordinato di scarcerare lo sciagurato che ora vaga libero nelle spiagge e città italiane. Ora le chiedo tre cose, sperando in una sua risposta, perché davvero non capiamo. Primo: com'è possibile che un pregiudicato fosse a piede libero, senza controlli o restrizioni. Secondo: come può succedere che un pregiudicato con ordine di espatrio obbligatorio se ne stesse tranquillamente in spiaggia a Vittoria. Terzo: com'è possibile che un giudice lasci libero un pregiudicato con ordine di espatrio obbligatorio non eseguito che aveva appena rapito una bimba di cinque anni.

La prego, signor ministro, nel caso intenda rispondere, non ci parli di articoli del codice penale. La gente, oltre che noi, non capirebbe. Ci risponda in punta di quell'intelligenza e di quel buon senso che le riconosciamo. Ma soprattutto faccia in modo che quel clandestino pregiudicato rapitore di bambini finisca a lungo nelle patrie galere. E cerchi pure di capire se il giudice che lo ha liberato meriti ancora la sua e la nostra fiducia. Quando c'è una minaccia ai nostri bambini non si può esitare.

Grazie per l'attenzione.

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