Cronache

La lettera aperta del sindaco che non vuole i migranti

La lettera aperta del sindaco che non vuole i migranti

Il sindaco di Pastrengo (Verona) Gianni Testi, torna all’attacco dopo il recente arrivo di nuovi richiedenti asilo nel suo Comune.

“Cari concittadini, sono ormai letteralmente stanco di dover periodicamente dedicarmi a questa problematica dei migranti per farVi aggiornamenti a riguardo. Si ribadisce per l’ennesima volta che non è di competenza degli enti locali occuparsene. Il problema è del potere centrale di Roma e là deve essere risolto!”, si legge in una lettera aperta a tutta la cittadinanza, scritta dal primo cittadino.

Lo scritto prosegue sottolineando quanto sia non idonea la scelta dell’alloggio dove ospitare gli esuli: “Nello specifico ho già chiesto di ricevere rassicurazioni dalla Prefettura e dall’Aluss9 per quanto riguarda l’aspetto sicurezza pubblica ma soprattutto sanitaria”. A quanto pare infatti, secondo quanto affermato nella lettera dal sindaco, gli ospiti sono persone sbarcate da pochi giorni sulla penisola, per cui senza alcun riconoscimento foto segnaletico e, probabilmente, anche sanitario. “Visto che il Sindaco è il responsabile locale di pubblica sicurezza e sanitario attendo adeguato riscontro (per iscritto) in merito alla regolarità delle relative procedure. Ho, altresì, interessato l’ufficio tecnico di verificare i criteri di agibilità dell’immobile. È emerso che l’ultimo piano mansardato ne è sprovvisto, al che è già stata inviata apposita missiva per comunicare il quanto. Mi auguro che siano prese le dovute misure ex lege”.

Ed ecco che Testi torna a puntare nuovamente il dito contro i “poteri alti”: “Telefonate ad ore improbabili notturne o nei week-end, quando si è perfettamente a conoscenza della chiusura degli uffici comunali e si rende difficile poter intavolare discussioni di mediazione o rendere edotta la popolazione locale del fatto”. Il tutto, secondo il sindaco, creerebbe delle evidenti barriere tra chi dispone e chi, per forza di cose, deve sottostare.

Immancabile un accenno allo Sprar al quale Testi non ha aderito a causa delle gravissime lacune a livello normativo e della carenza di risorse all’interno degli uffici. “Tra gli obblighi (legati allo Sprar) vi è anche quello di trovar un lavoro a queste persone.

Sinceramente questa Amministrazione, per una questione di rispetto e correttezza, ritiene di soddisfare prima le necessità dei propri cittadini che quelle di sconosciuti di cui non si conosce nulla del loro passato”.

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