Cronache

Nei guai medico e notaio: così volevano truffare una 90enne

Una 90enne sarebbe stata circuita dai professionisti per gli immobili, la denuncia dei familiari. Scatta il sequestro in costiera amalfitana

Nei guai medico e notaio: così volevano truffare una 90enne

Avrebbe circuito un’anziana affinché lo rendesse unico destinatario della sua eredità e gli intestasse i beni che avrebbero composto il lascito ereditario, con la complicità di un notaio: la Guardia di Finanza esegue il sequestro sugli immobili disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno ai danni di un medico, in costiera amalfitana.

Secondo l’inchiesta il professionista si sarebbe approfittato delle condizioni di una 90enne che secondo i parenti era incapace di intendere e volere perché debilitata da una malattia di natura neurologica. Erano stati proprio i congiunti a chiedere al medico di prendersi cura della nonnina che, senza figli né parenti che vivessero vicino a lei, non poteva contare su altro aiuto che sul suo. Ma per i familiari, però, il medico ne avrebbe approfittato per ottenere dei vantaggi indebiti, a discapito proprio loro.

Stando alle risultanze dell’inchiesta, sarebbero emersi elementi tali da ritenere fondata – e quindi convincere la magistratura a disporre il sequestro dei beni in questione – la denuncia dei parenti dell’anziana salernitana. Secondo le accuse, il professionista grazie alla complicità di altre persone sarebbe riuscito a fare in modo che l’anziana redigesse testamento, nominandolo suo erede universale, “rimuovendo” di fatto i nipoti e i familiari dell’asse ereditario.

Ma la donna non avrebbe potuto, validamente, firmare un atto del genere che però un notaio dell’agro nocerino ha rogitato, dandogli valore legale. Per gli inquirenti ha assunto un’importante valenza un precedente “insolito”. Due colleghi del legale s'erano già rifiutati di farlo. Uno di loro, dopo essere interpellato dal medico e dopo aver incontrato l'anziana signora, si sarebbe rifiutato di rogitare le ultime volontà della signora perché non la ritenne in grado di disporre liberamente e con piena coscienza, delle sue sostanze. Circostanza, questa dell’incapacità della 90enne, che ha assunto un valore decisivo nell’inchiesta dato che, secondo le fiamme gialle, ci sarebbero elementi importanti che dimostrino come quell’anziana signora, al momento dell’atto, non avesse la lucidità per rendere l’atto valido e inoppugnabile e per fare del medico, in maniera inoppugnabile, il suo erede universale.

Tutti e due i professionisti sono finiti nei guai.

Il medico è indagato per circonvezione di incapace e appropriazione indebita mentre per il notaio si ipotizza il reato di falso in atto pubblico.

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