Cronache

Lucania Film Festival, polemica sugli "Elmetti bianchi": "Togliete i fondi"

L'organizzazione del Lucania Film Festival invita Khaled Khateeb, fotografo e documentarista del film "The White Helmets", dedicato alla controversa Ong che opera in Siria

Lucania Film Festival, polemica sugli "Elmetti bianchi": "Togliete i fondi"

Scoppia la polemica al Lucania Film Festival che si svolgerà a Pisticci, in Basilicata. A far deflagrare il dibattito è stato l'invito, più che controverso, a Khaled Khateeb, fotografo siriano e autore di "The White Helmets" (Elmetti bianchi), docufilm dedicato all'ambigua Ong attiva in Siria.

Cosa c'è di strano? Semplice: che i famosi "Caschi bianchi", per quanto universalmente osannati a destra e a sinistra, nascondono in realtà molti scheletri nell'armadio. Come spiegato da Matteo Carnieletto su Gli Occhi della Guerra, infatti, a insospettire nell'operato di questa Ong "è la totale sintonia con coloro che – politici, governi o fondazioni – hanno fatto il possibile per destabilizzare e smembrare la Siria" e darla in mano ai jihadisti.

Non a caso, in una audizione alla Commissione Affari del Senato, l’Arcivescovo Maronita di Aleppo, Joseph Tobji, ne ha realizzato un disegno inquietante: “I Caschi bianchi adesso sono degli angeli, ma chi conosce la storia sa benissimo chi sono, chi erano...”. Fiancheggiatori dei terroristi? “In Siria - spiegava il vescovo - non c’è alcuna rivoluzione, in realtà si tratta di una guerra guidata da terroristi, non da ribelli oppositori. I mezzi di informazione internazionali continuano ad essere parziali. Parlano senza oggettività. Calpestano l’informazione. Parlano secondo gli ordini direttivi del proprio padrone. Fomentano contro una parte e coprono le malefatte di un’altra, come nel caso dei Caschi bianchi”. Serve altro?

Secondo Gianni Rosa, consigliere regionale lucano di Fratelli d'Italia, non c'è altro da aggiungere. Se non la richiesta di togliere i finanziamenti ad un Festival che "sponsorizza organizzazioni sospette" come gli Elmetti bianchi. Nella sua interrogazione a risposta immediata presentata al Consiglio della Basilicata, Rosa spega i motivi che l'hanno spinto a iniziare la sua battaglia contro la presenza di Khaled Khateeb: "Nel suo account Facebook - scrive il politico - troneggia un banner con logo di Jaish al-Fatah, a cui Wikipedia dedica la pagina di Army of Conquest, esercito di conquista e centro di comando dei cosiddetti “ribelli”, ovvero il nucleo di guerriglieri islamici supervisionati e coordinati dal saudita Abdullah al-Muhaysini, religioso integralista mussulmano". Non solo. "C’è, poi, anche la sigla di Fatah Halab, che ha l’obbiettivo dichiarato di conquistare Aleppo e comprende militanti guerriglieri islamici".

Se due indizi non fanno una prova, basta considerare il terzo elemento incriminante: "Sempre sulla sua pagina Facebook - aggiunge Rosa - Khateeb esibisce la foto celebrativa di due cosiddetti 'martiri di Allah'", che l’Arcivescovo di Aleppo Tobji non ha timore a chiamare "terroristi" perché tra loro milita "Anas Sha’buq, detto 'Abu Muhammad Armanazi' è stato uno dei promotori di Jaysh Halab, coalizione di presunti 'ribelli' tra cui militano alcune sigle tristemente note come Nuri al-Din Zinki e Harakat Ahrar al-Sham".

Ovvero gli alleati di Jabhat al-Nusra, il braccio siriano di Al Qaida.

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